Toto Wolff indica i tempi del recupero Mercedes con la W14 evoluta, che resta una macchina ancora difficile al posteriore e da mettere a punto. Il GP di Spagna per condurre altre analisi
Sembra sia passato un secolo dalle stagioni in cui Mercedes soffriva tra le vie di Monaco salvo poi presentarsi a Barcellona e rifilare grandi distacchi agli avversari.
Nel Principato ha debuttato la W14 "evo", con idee sostanzialmente diverse dalla monoposto portata in pista a marzo in materia di sospensione anteriore e gestione dei flussi intorno alle pance.
Promossa, l'evoluzione? Presto per valutare i reali passi in avanti. Sarà già a Barcellona che capiremo se il gap sulle curve veloci, se il comportamento della monoposto sarà diventato più prevedibile per i piloti.
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"La macchina ha preso forma ma è ancora un po' cattiva al posteriore", ammette Toto Wolff. "È un aspetto sul quale dobbiamo lavorare e mettere insieme la macchina per le prossime gare".
Mercedes ha iniziato un percorso di uniformazione tecnica su idee di stampo Red Bull. Addio alle soluzioni "controcorrente", più o meno visibili, che hanno caratterizzato i due progetti W13 e W14.
"Abbiamo una nuova base, è importante dire: questo è ciò che abbiamo adesso. Abbiamo rimosso dal tavolo una serie di interrogativi legati a certe cose delle quali non eravamo convinti. Dalla sospensione anteriore alle forme stravaganti della carrozzeria, perciò lavoriamo partendo da qui.
Il lavoro fatto in fabbrica per introdurre l'aggiornamento qui a Monaco è stato davvero un grande impegno. Barcellona non penso che sarà sufficiente, credo che dovremo raccogliere i dati ed è per questo che abbiamo utilizzato gli sviluppi anche a Monaco: per raccogliere dati e fare ulteriori analisi a Barcellona.
La gara successiva a Montreal sarà, poi, nuovamente un po' un'eccezione. Però nell'arco delle prossime gare speriamo di poter incrementare le prestazioni. Non avverrà all'improvviso".
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