GP Sudafrica, fumata nera sul ritorno in calendario: Spa è salva

GP Sudafrica, fumata nera sul ritorno in calendario: Spa è salva

Vicende più legate alla geopolitica che non allo sport starebbero dietro il mancato accordo tra promoter e F1 per organizzare il GP del Sudafrica. E' il secondo stop al ritorno in calendario

Fabiano Polimeni

06.06.2023 ( Aggiornata il 06.06.2023 14:56 )

Tra Spa-Francorchamps e Kyalami sarà il GP del Belgio a conservare il proprio posto in calendario nel 2024. Non c'è l'ufficialità ma è uno scenario ben delineato e supportato da solidi rumours.

I piani per riportare la Formula 1 in Sudafrica naufragano (per la seconda volta) per scenari apparentemente legati a temi di geopolitica più che limiti di ordine finanziario.

A darne notizia è Racing News 365, che ricostruisce l'impegno del promoter 777 Partners, investitore privato con sede a Miami e operativo in più campi, dall'aviazione alle assicurazioni, dalla finanza allo sport, subentrato alla precedente realtà che aveva negoziato un contratto con la F1 in ottica 2023.

Per l'avidità della politica il primo stop

Lo scorso marzo, Jody Scheckter in qualche modo prospettava un epilogo simile, sebbene su basi differenti rispetto a quelle che paiono essere i limiti al ritorno del GP del Sudafrica.

"Ho vissuto dall'interno la vicenda, mio nipote ci ha lavorato per sei anni al ritorno della Formula 1 ed era così vicino al realizzarsi. Poi, qualcuno da Kyalami è passato dal chiedere da 500mila a 2 milioni e voleva prendere il controllo di tutta la cosa. Era tutto pronto, poi qualcuno da Kyalami è stato avido: non appena la Formula 1 è ripartita, ha cambiato tutto e il governo ha capito che c'era dietro una lotta in atto e si è tirato fuori", spiegava l'ex iridato 1979.

Il ruolo del Sudafrica e la posizione verso la Russia 

Secondo l'anticipazione diffusa dal giornalista Dieter Rencken su RacingNews365, nuove ragioni di opportunità politica sarebbero dietro a questo secondo stop al ritorno della F1.

La posizione del Sudafrica in chiave geopolitica renderebbe impossibile l'organizzazione di un Gran Premio. La posizione neutrale del Paese africano sulla guerra in Ucraina, con la mancata condanna della Russia in sede ONU, è una postura apparentemente inconciliabile con l'organizzazione di un GP di Formula 1. Lo è ancor di più dopo la concessione dell'immunità diplomatica a Vladimir Putin e ai leader del Brics - non senza sfumature di diritto internazionale tutte da approfondire - che si riuniranno il prossimo agosto a Johannesburg. 

I tasselli del BRICS

Il Sudafrica appartiene al perimetro dei paesi aderenti al BRICS, acronimo coniato per le economie ex emergenti nel 2001 quando il BRIC riassumeva Brasile, Russia, India e Cina. Nel 2010, l'ingresso del Sudafrica, ha portato l'aggiunta della S alla sigla. Un raggruppamento di Stati ed economie che, dallo scoppio della guerra in Ucraina, ha espresso posizioni orientate a un riassetto globale all'insegna del multilateralismo.   


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