GP Canada, i 5 temi del week end: da Ferrari nella tempesta a super Max

GP Canada, i 5 temi del week end: da Ferrari nella tempesta a super Max© Motorsport Images

La Ferrari sprofonda in un weekend da tempesta perfetta, mentre Verstappen si conferma valore aggiunto per una Red Bull costretta a vedersela con Mercedes e soprattutto McLaren, ormai in gran forma da 4 GP

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10.06.2024 ( Aggiornata il 10.06.2024 12:10 )

La safety car dà, la safety car toglie

Con queste prestazioni, sarà difficile nascondersi. È il momento delle aspettative che si alzano, anzi che si impennano, per una McLaren che non può più dire, al momento, di non poter puntare al successo in tutte le gare. Forse è presto per dirlo, ma è la realtà dei fatti delle ultime quattro corse ovvero da quando sulla MCL38 è arrivato il pacchetto evolutivo che ha fatto svoltare la stagione.

Negli ultimi quattro appuntamenti, la McLaren aveva il potenziale per vincere ovunque: Miami, Imola, Monaco e Montréal. Ne ha vinta una sola, ma per un team che si reputa ancora in fase di crescita e perfezionamento, è già una notizia strepitosa, soprattutto guardando come sono andate le cose nei primi 5 GP stagionali. La verità è che in questa fase del campionato la MCL38 è la vettura più completa di tutte: la Red Bull va forte ma solo con Verstappen, la Mercedes è al primo vero weekend convincente e la Ferrari ha avuto un passaggio a vuoto in Canada che la McLaren ad esempio finora non ha mai avuto. Lo dicono le prestazioni e la classifica: negli ultimi quattro weekend la Red Bull ha conquistato 106 punti, la Ferrari 101 e la McLaren 116.

Più delle classifiche contano le prestazioni in questa fase della stagione, e la MCL38 è quella che si affaccia forse con più fiducia alla lunga stagione europea (dopo l’assaggio di Imola e Montecarlo, ora arriveranno 7 GP tutti in Europa), nella consapevolezza che la stagione estiva sarà lunga, spezzata dalla pausa estiva e soprattutto vedrà un proliferare di aggiornamenti, attesi in larga parte tra Barcellona e Silverstone. Per Woking è una notizia strepitosa constatare che la vettura adesso è forte ovunque e comunque, su ogni pista ed in ogni condizione: Montréal è stata l’ennesima conferma di una macchina cresciuta in efficienza e nel comportamento nelle curve più lente, oltre ad aver fatto progressi notevoli pure nell’aspetto puramente meccanico della vettura, come già Monaco aveva fatto intuire. Motivo per cui è arrivato il tempo di cercare sempre il bottino grosso: Verstappen è formidabile, ma la MCL38 guidata da Norris e Piastri è una macchina che può permettersi certi pensieri.

Poi per vincere, il Canada lo insegna, servirà essere perfetti in qualunque condizione. Norris perfetto lo è stato in un primo stint in cui stava volando su intermedia usata e su pista che si stava asciugando: in quella fase di gara aveva un vantaggio cronometrico sul giro che si misurava in secondi e non in decimi, e lo stesso valeva per un Piastri che si stava riavvicinando a Russell e Verstappen. Se quella fase di gara fosse durata più a lungo (la pista era già da slick, ma tutti si aspettavano l’arrivo imminente di un acquazzone, poi puntualmente arrivato, per cui nessuno si è fermato), Lando avrebbe scavato un margine notevole anche su Verstappen. Poi è arrivata una safety car che non si può mai prevedere: il team, con circa 5” di tempo per reagire, non è stato reattivo al massimo e Lando ha dovuto pagare un giro dietro alla vettura di sicurezza, e quando anche lui si è fermato, un giro dopo gli altri, non aveva il margine per salvare la posizione su Verstappen e Russell.

Lando l’ha presa con sportività: ha detto che sono le corse, e che in qualche modo è come aver restituito il colpo di fortuna che aveva ricevuto dalla safety car di Miami, prologo della sua prima vittoria. La safety car dà, la safety car toglie: ciò che non arriva per caso invece sono le prestazioni, perché su quelle si deve lavorare. Ed il lavoro di Woking, finora, è stato eccezionale: questa è la miglior notizia che ci possa essere. Merito di un’armonia di squadra invidiabile, come quella emersa nelle fasi finali con Piastri: ad Oscar era stato chiesto se avesse il passo di prendere Verstappen se gli avessero concesso la posizione di Norris, ma lui ha risposto che faceva già fatica a contenere Russell. Non tutti, forse, avrebbero avuto quell’onestà e quella lucidità. Anche da questi aspetti probabilmente si nota un team che sa lavorare alla perfezione: e lavoreranno ancora in questa direzione, perché con questa MCL38 c’è la seria possibilità di diventare, tra lui e Lando, la coppia più bella del mondo. Verstappen permettendo.

Norris: "Sono le corse"

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