Carlos Sainz ed i perché della Williams: fiducia a tempo determinato

Carlos Sainz ed i perché della Williams: fiducia a tempo determinato© Getty Images

Lo spagnolo ha accettato di non essere al vertice nel 2025, siglando un contratto pluriennale ma con delle scappatoie a seconda delle offerte: la sua scelta può comunque rendere orgogliosa la Williams

30.07.2024 10:08

Sainz dà fiducia a Grove

Per i detrattori è la conferma che nessuno ha voluto Sainz in un top team, per i sostenitori invece la conferma di come il mercato piloti non segua sempre un percorso propriamente logico. Anche Carlitos, del resto, ha voluto pescare tra le scommesse: messa da parte Alpine, troppo disorganizzata per dargli fiducia, il bivio era tra Audi e Williams. L'entourage di Carlos, si dice, non era del tutto convinto dai progetti dei tedeschi: perché avranno pur un motore ufficiale a partire dal 2026, ma la struttura di Hinwil parte da fanalino di coda e insomma, il timore è che ci voglia un po' troppo tempo per risalire. E allora, ecco la Williams: ad anni 30 (da compiere il prossimo 1 settembre), Carlos sa di essere nel pieno della carriera ed avrebbe voluto stare davanti, ma alla fine ha deciso di puntare su Grove.

Williams si allarga

Perché Grove? Se lo chiedono in tanti. Se davvero non c'è mai stata una reale opportunità di sbarcare in un top team al di là delle chiacchiere esplorative, Sainz ha detto Williams convinto dai piani di crescita di James Vowles. A chi gli rinfaccia di aver fatto male a temporeggiare così tanto, Carlos risponde di dare tempo al tempo: come detto non possiamo sapere fino a quanto siano andate avanti le trattative con Mercedes, e tra quelle rimaste Williams è forse quella con i piani più chiari, o quantomeno le ambizioni più forti. Vowles lo diceva già nei test, quando illustrava le ambizioni per il 2026, 2027 o 2028: sconcertante per qualcuno dover pensare così a lungo termine, intrigante per altri l'osservare quanto l'ex capo stratega Mercedes fosse specifico nell'elencare gli obiettivi. E spiegava pure che in questa fase storica a Grove non è tanto la posizione in pista, quanto la percezione che si ha della scuderia a contare: dopo aver sfiorato la bancarotta, a Grove sono ripartiti con un progetto sicuramente bisognoso di tempo, ma con un disegno chiaro e ardito per risalire la griglia.

A Sakhir, nei test in Bahrain, Vowles diceva "quando guardate la Williams, voglio pensiate che sia un team sulla strada giusta". Frasi che possono sembrar vaghe, ma che danno ragione al team principal: quanto volte, negli anni scorsi, si pensava alla Williams come un team allo sbando? Williams sta provando a recuperare il ritardo tecnologico accumulato nelle recenti stagioni con interventi alle strutture, oltre ad allargarsi nel personale: nelle settimane precedenti sono arrivati tanti ingegneri e tutto contribuisce ad accrescere l'appetibilità del team. E' un circolo vizioso, ed il nome di Carlos Sainz stesso contribuisce a dare credibilità alle ambizioni future della scuderia.

Carlos Sainz sa qualcosa?

Carlos Sainz sa qualcosa che noi non sappiamo, per azzardare la strada della Williams? Forse sì o forse no. Nel rincorrersi di voci, alla Williams in questi mesi è stato accostato pure Adrian Newey, l'uomo che come Sainz sta cercando una nuova casa in F1. Di Adrian dovremmo sapere verso settembre, di Sainz invece sappiamo: la Williams non portava a casa un pilota con almeno tre vittorie in carriera dai tempi di Felipe Massa, dopo un periodo in cui si era affidata prevalentemente a debuttanti (Bottas, Russell, Sargeant), scommesse (Kubica, de Vries) o piloti paganti (Stroll, Sirotkin, Latifi). Essere diventati appetibili per un pilota come Sainz è un vanto per tutti a Grove, nella speranza di ripagare ora la fiducia dello spagnolo. Il quale, adesso, si potrà godere le sue settimane di vacanza come piace a lui, tra un tuffo, un hamburger ed una partita di golf: l'anno scorso si è ricaricato tra Corsica e Spagna, da amante del mare potrebbe fare lo stesso quest'anno. Ora che sa che strada prenderà il suo futuro, potrà davvero rilassarsi: di certo non difetta in esperienza, perché raggiungendo la Williams avrà corso per la metà dei team in griglia (sarà la sua quinta squadra sulle dieci presenti nello schieramento). Solo tra qualche anno, guardandosi allo specchio, potrà dire a se stesso se sia stata la scelta giusta o no


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