Horner, l'origine dei guai sul bilanciamento e una situazione da ribaltare

Horner, l'origine dei guai sul bilanciamento e una situazione da ribaltare© Getty Images

I problemi che limitano la prestazioni della RB20 emergono in pista e non in galleria del vento. Horner approfondisce il tema e parla di una caratteristica di fondo del progetto da superare

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Fabiano Polimeni

03.09.2024 ( Aggiornata il 03.09.2024 10:03 )

Red Bull è alle prese con i problemi dei "comuni mortali". Di chi, mentre Verstappen attuava il dominio in questa fase tecnica delle monoposto a effetto suolo, si scontrava con aggiornamenti peggiorativi. Perché, per dirla con l'analisi di James Allison sull'ultimo pacchetto di interventi lanciato dalla Mercedes, non è solo una questione di carico extra generato. Conta soprattutto la qualità del bilanciamento della monoposto, per dare fiducia ai piloti e poter spingere. 

Eccolo il limite della RB20. Ha affossato le prestazioni di Perez e, adesso, anche per Max Verstappen è impossibile riuscire a essere in sfida per la vittoria.

Horner, urge un cambiamento di rotta

"Dobbiamo ribaltare la situazione molto rapidamente”, riassume Christian Horner il dopo-Monza. Più facile a dirsi che a farsi, perché tra due domeniche si correrà a Baku - altro circuito "rischioso" per Red Bull - e perché i correttivi li attui una volta individuato il problema e la sua origine.

Se il problema è chiaro, nel bilanciamento tra avantreno e retrotreno lontano dall'ideale - al punto che Verstappen bolla la RB20 come insensibile ai suoi comandi, riottosa al girare in curva -  per nulla lo è il componente principale responsabile di quest'arretramento delle qualità della monoposto.

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Il circolo vizioso tra bilanciamento, carico e gomme

“Penso che questo circuito abbia messo in luce le carenze che abbiamo nella vettura rispetto allo scorso anno e credo che abbiamo un problema molto chiaro. E' stato evidenziato in questo fine settimana e sappiamo che dobbiamo affrontarlo e risolverlo, altrimenti ci mettiamo sotto forte pressione.

Su altre piste, l'utilizzo di maggiore carico forse nasconde alcuni dei problemi di bilanciamento che abbiamo. Si vede che abbiamo una disconnessione nel bilanciamento, semplicemente non funziona. Non appena ci si ritrova in questa situazione, si finisce con l'essere più aggressivi sulle gomme e fare scelte per compensare il bilanciamento. 

Per curare un problema se ne crea un altro, quindi si finisce in un circolo vizioso”.

Problemi di tutt'altro peso sul cronometro rispetto a quelli, ad esempio, assolutamente specifici e legati ai passaggi sui cordoli emersi a Montecarlo. L'involuzione della Red Bull è preoccupante e Horner fa luce su un limite accentuatosi con il passare delle gare e la necessità di spingere sugli sviluppi per fronteggiare rivali sempre più competitivi.

Un "vecchio" male della Red Bull RB20 aggravatosi

“Penso che fosse presente da tempo. In realtà, analizzando i dati, credo ci fossero dei problemi all'inizio dell'anno per quanto riguarda le caratteristiche della monoposto. Gli altri hanno fatto un passo in avanti e noi, man mano che spingevamo sempre di più sul pacchetto, vedevamo i problemi. Andando a scavare tra i dati, ci sono state alcune gare lo scorso anno nelle quali il problema era già presente. È una caratteristica che dobbiamo risolvere, sono tutti concentrati a Milton Keynes

Se si analizza la questione, già a inizio anno c’erano alcuni di questi problemi, quando vincevamo le gare con 20 secondi di vantaggio. I recenti aggiornamenti che hanno caricato la vettura hanno anche  scollegato l'anteriore e il posteriore.

Lo vediamo. Non lo dice la nostra galleria del vento, ma la pista. Si tratta di capire come stanno le cose, perché quando si verifica una cosa del genere significa che non ci si può fidare dei propri strumenti, quindi si deve tornare ai dati della pista e all'esperienza precedente”.

Verso Baku con la speranza di poter mettere in campo dei correttivi, argini ai limiti di bilanciamento, perché la risoluzione del problema in sé pare essere lontana:Abbiamo un periodo di due settimane prima di Baku e Singapore, poi avremo un'altra piccola pausa in cui potremo lavorare tra Singapore e Austin, questo tempo ora è fondamentale”.

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