Alonso-Newey, nemici-amici: finalmente insieme per l'assalto al 2026

Alonso-Newey, nemici-amici: finalmente insieme per l'assalto al 2026© Getty Images for Aston Martin

Dopo essersi indirettamente sfidati per anni, Alonso e Newey lavoreranno finalmente insieme alla Aston Martin motorizzata Honda: nomi importanti per l'assalto al titolo del 2026 a raccontare una delle storie più originali degli ultimi anni

11.09.2024 ( Aggiornata il 11.09.2024 08:01 )

"Cosa vorrei come regalo di compleanno? Vorrei la macchina degli altri". Era il luglio del 2013, ed un sempre più ombroso Fernando Alonso, alla vigilia del suo 32° compleanno, masticava amaro. Aveva cominciato a capire che, pure per quella stagione, non ci sarebbe stato nulla da fare contro Sebastian Vettel e la Red Bull. E quella Red Bull, la RB9, era proprio quella che intendeva: la macchina degli altri. Ovvero, la macchina progettata da Adrian Newey.

Quei segnali di Alonso

Eravamo a Budapest, e per quanto Fernando ai microfoni professasse fiducia incondizionata alla Ferrari, nel paddock gli uomini nel suo management erano andati a citofonare al motorhome della Red Bull per una chiamata, diciamo così, esplorativa sulle possibilità future. C'era già Vettel, in quella squadra, ma proprio negli stessi giorni Nando giocava ai microfoni: "Non sarebbe un problema, i team con due piloti di punta crescono più in fretta". Erano i giorni dell'insofferenza, erano i giorni della crisi di mezza estate della Ferrari (quanto è circolare, a volte, la storia). Ed un Alonso sempre più cupo di fronte all'ennesimo mondiale che stava prendendo la via di Milton Keynes, non si era preoccupato di nascondere i suoi desideri: voleva una macchina più forte.

Seb, sornione, rispose "La mia non gliela do". Ma aggiunse: "Comunque, ciò che ha detto non è carino nei confronti della sua squadra". Anche perché non era la prima volta che Fernando si lasciava andare a frasi, diciamo così, di corteggiamento nei confronti di Newey. Era successo pure l'anno prima, in pieno autunno, ovvero in piena corsa iridata: una Red Bull in difficoltà a metà stagione si era messa a posto e da settembre in poi avrebbe cominciato la risalita verso il mondiale. Era il 2012, e quando a Nando chiesero se fosse Vettel il vero rivale per quel titolo, rispose: "Non corro contro Vettel o un altro pilota, corro contro Newey". Parole lusinghiere per il progettista, meno per Seb e la Ferrari. 

Non era la prima volta, e non sarebbe stata l'ultima, che Fernando Alonso avrebbe scelto di utilizzare i media per mandare messaggi più o meno velati. Giochi mentali, trappole mediatiche, messaggi criptati, segnali a destinatari designati: nel bene o nel male, ha sempre fatto parte del repertorio dello spagnolo. Quello stesso spagnolo che, forse quando ormai non ci credeva più, si ritroverà a lottare con quel progettista che lo ha fatto dannare un buon numero di volte.

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