Mattia Binotto guarda alla posizione di partenza della Sauber per arrivare a un progetto Audi che possa lottare per il titolo entro 5 stagioni dall'esordio delle nuove power unit
Per impegnarsi in Formula 1, Audi - insieme ad altri marchi dell'universo Volkswagen - si è seduta al tavolo tecnico che ha delineato le caratteristiche di massima delle future power unit 2026. Ha ottenuto importanti concessioni, a partire dall'eliminazione del sistema MGU-H e, adesso, ci si attende un progetto che diventi vincente nel tempo.
Immaginare un debutto immediatamente competitivo ad alti livelli è qualcosa di estraneo all'andamento della Formula 1. Tanto più quando il progetto prende le mosse dalla situazione in cui versa oggi la Sauber.
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"Non sarà una semplice scalata, sarà come scalare l'Everest e ci vorranno diversi anni. L'obiettivo è di poter lottare per i campionati entro la fine del decennio", commenta Mattia Binotto, intervistato da BBC Sport, sulle velleità di successo della casa tedesca, alle prese anche con la risoluzione del rebus secondo pilota. Da un lato l'ipotesi di confermare l'esperienza di Bottas, dall'altro un investimento in prospettiva su un giovane.
Non solo di competitività della power unit vivrà il progetto 2026, che dovrà interpretare correttamente il nuovo corso regolamentare sul fronte aerodinamico. A Neuburg il team di motoristi lavora da tempo sullo sviluppo del motore, a Hinwil si farà la monoposto. E la realtà di partenza, sulla quale proseguono gli investimenti, è tipica del piccolo team, nonostante possa contare su strutture all'avanguardia a cominciare dalla galleria del vento.
"Quando sei qui e inizi a osservare nel dettaglio, più guardi e più realizzi dove ti trovi e quali siano le principali differenze rispetto a quello che conoscevo prima, rispetto alla Ferrari.
Le differenze sono sicuramente molte e il distacco è grande. Per le dimensioni, per il numero di persone, la mentalità, gli strumenti, le strutture. Ovunque guardi è davvero come paragonare un piccolo team a uno di vertice", prosegue Binotto, che avrà un ruolo strettamente operativo sulle attività in fabbrica, lasciando che sia l'ex Red Bull Wheatley a dirigere il team in pista.
"Saremo in Formula 1 fino a quando non vinceremo e anche dopo. È un impegno di lungo termine, siamo entrati in Formula 1 per restarci. Vogliamo diventare una squadra vincente e fissare il riferimento, per poi restare in Formula 1", assicura a dispetto dei rumours di un ripensamento del nuovo management Audi sull'impegno nella massima categoria.
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