Un'incredibile rivalità tra compagni di squadra, un mondiale dominato dalla McLaren-Honda e il "miracolo" di Enzo Ferrari: il 1988 è stato un anno indimenticabile per la F1.
Sono trascorsi 36 anni dal giorno in cui Ayrton Senna ha alzato per la prima volta al cielo il premio del titolo iridato. Era il 30 ottobre 1988, GP di Suzuka. In quella stagione a brillare fu la McLaren-Honda di Ayrton Senna e Alain Prost, con 15 trionfi su 16 gare. I due contendenti al titolo erano proprio i due compagni di squadra, protagonisti di una delle rivalità più spettacolari della storia della F1.
Alla vigilia del GP del Giappone, penultima prova della stagione '88, i punti di distacco tra Senna e Prost erano minimi: 79 per il primo, 84 per il secondo. Il brasiliano ottenne la pole, seguito dal francese al secondo posto. Conquistata la prima fila, la scuderia si preparò ad un finale mozzafiato con la supremazia del motore Honda V6 Turbo.
Senna fu vittima di alcuni problemi in partenza che gli fecero perdere terreno. Proprio a pochi secondi dallo start, il motore sembrava non rispondere ai comandi del brasiliano, che vide per un istante il suo sogno in frantumi. Grazie alla leggera pendenza del terreno all'altezza del rettilineo di partenza, la monoposto continuò a muoversi rendendo più facile la ripartenza del V6.
Iniziò così una delle rimonte più spettacolari di sempre con il brasiliano che, dalla decima posizione, riuscì ad arrivare all'inseguimento di Prost e a superarlo per conquistare non solo una vittoria mozzafiato ma anche il suo primo titolo iridato. Neanche la pioggia arrivata negli ultimi giri del Gran Premio riuscì a fermare la "furia" di Senna, che voleva a tutti i costi conquistare il mondiale.
Appena sventolata la bandiera a scacchi il mondo conobbe un altro Ayrton. La freddezza del professionista stava lasciando spazio alla commozione dell'uomo sotto il casco.
“Finalmente è finita è stata una stagione lunga e durissima. Il titolo mondiale è l’obiettivo di ogni pilota e per me è diventato una piacevole realtà in quella che considero la più bella gara della mia carriera."
Così Ayrton Senna commentava con i giornalisti presenti nel paddock il sucesso appena ottenuto. Il brasiliano, tra emozioni e lacrime di gioia, mostrava finalmente al pubblico un lato inedito.
Quel giorno la determinazione e l'incredibile talento di Senna regalarono al mondo una gara incredibile destinata a rimanere negli annali.
Ayrton, assai credente, definì "quasi un miracolo" la possibilità di ripartire dopo il guasto al motore. Dopotutto non era la prima volta che in quella stagione si verificava un episodio che sembrava riguardare le sfere celesti. Ricordate che la suprema Honda-McLaren trionfò in tutte le gare della stagione tranne in una? Si tratta del Gran Premio d'Italia, che vide una splendida doppietta Rossa firmata da Gerhard Berger e Michele Alboreto proprio a pochi giorni dalla scomparsa di Enzo Ferrari...
McLaren o Ferrari: chi è il favorito in Brasile?
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