Nella carriera di Briatore ci sono numerosi esempi di piloti licenziati in corso d'opera; da Herbert a Piquet passando per Moreno e Trulli, l'imprenditore di Verzuolo non è mai stato tenero: lo stesso Doohan è avvisato
Risoluto, cinico, visionario. Flavio Briatore è stato tutto questo, e non solo questo, nella sua ormai lunghissima carriera. Una carriera in cui è andato controcorrente, "giocando" con i piloti in una maniera degna di Helmut Marko. E la mossa di Franco Colapinto, portato ad Enstone nel ruolo (per ora) di pilota di riserva, ha già messo in allarme Jack Doohan, uno che, per le decisioni del passato di Briatore, non può dormire sonni tranquilli.
Quando all'alba degli anni '90 Briatore fece di tutto per portare alla Benetton Michael Schumacher, che aveva corso appena una gara, Flavio fu un visionario. Fu molto cinico nei confronti di Jarno Trulli, fatto sentire uno di troppo senza troppi motivi validi. Risoluto invece lo è stato sempre, perché ogni mossa che ha fatto l'ha fatta sempre senza tanti complimenti: questa è la storia di Flavio Briatore e dei piloti da lui licenziati in corso d'opera.
Se per qualche motivo, nel corso del 2025, Jack Doohan sarà costretto a lasciare il posto a Franco Colapinto, Jack sarà in buona compagnia. Del resto, non è un mistero che il figlio del centauro Mick abbia un contratto a tempo: deve dimostrare molto e subito, pena venire scalzato da quel Colapinto che, strappato alla Williams, non è certo venuto ad Enstone con l'idea di svernare tutto l'anno al simulatore. E ad Enstone di certo non hanno investito su di lui (hanno dovuto trovare un accordo con la Williams) solo per rafforzare la pattuglia dei piloti in "panchina": quelli ci sono già, perché in Alpine trovano posto pure Hirakawa ed Aron, oltre al pilota dell'Academy Minì. Colapinto da titolare è un piano ben preciso che solo ottime prestazioni da parte di Doohan (Gasly, del resto, non è in discussione) impediranno di concretizzare.
Doohan titolare a... scadenza?
Ma dicevamo dei piloti licenziati, spesso senza complimenti, da parte di Flavio Briatore. L'imprenditore di Verzuolo debutta nel team Benetton alla fine del 1988 e l'anno dopo, seppur non ancora da capo supremo della squadra, si registra il primo licenziamento in corso d'opera: Johnny Herbert è fuori dopo sei gare per prestazioni deludenti, ed al suo posto arriva Emanuele Pirro. Ad Herbert, che nei primi 5 GP aveva portato a casa un 4° e 5° posto, è fatale la mancata qualificazione al GP Canada, sesto round del campionato. Due anni più tardi, siamo nel 1991, è la volta della grande mossa su cui si costruirà l'impero Benetton: dopo averlo visto in azione da debuttante a Spa, Briatore non esita a prendere Michael Schumacher. Dà ad Eddie Jordan i soldi che il nordirlandese avrebbe voluto da Schumi e lo porta con sé alla Benetton, dove Michael rimpiazzerà il brasiliano Roberto Moreno. Il resto è storia.
Molto curioso è il caso del 1994, quando sulla Benetton numero 6, al fianco di Michael Schumacher, si alternano ben tre piloti. Il pilota designato è Jyrki Juhani Järvilehto, che però deve saltare i primi due GP a causa dei postumi di un incidente occorsogli nei test pre-campionato: così, le prime due gare, le disputa Jos Verstappen, papà di Max. JJ Lehto torna ad Imola, ma le sue prestazioni sono deludenti: esemplari le qualifiche a Monaco, dove il finlandese rimedia ben 4" sul giro da Schumi. Così, JJ viene messo fuori dopo 4 GP, venendo sostituito ancora da Verstappen, stavolta per scelta; Lehto correrà comunque i GP Italia e Portogallo in sostituzione dello squalificato Schumacher. Curiosamente, neanche Jos terminerà la stagione: per gli ultimi due round deve lasciare il posto ad Herbert, tornato alla corte di Briatore, con Johnny scelto come pilota per finire il 1994 e soprattutto come secondo di Schumi per tutto il 1995.
Divenuto Renault, il team vive altri periodi d'oro, ma Briatore non esita a decidere a modo suo sui piloti. A farne le spese è Jarno Trulli, peraltro gestito proprio da Flavio: Briatore ha deciso di puntare tutto su Alonso, stella del futuro. Nonostante il bellissimo successo di Montecarlo, i rapporti sono freddi tra Trulli ed il suo caposquadra, nonché suo manager, ed il 2004 scorre via tra una diffidenza sempre più marcata; Jarno trova un accordo con la Toyota per l'anno successivo, ma farà in tempo a debuttare con i giapponesi già a fine 2004, una volta messo fuori dalla Renault. Al posto dell'abruzzese, per le ultime tre gare, corre Jacques Villeneuve.
Nel 2009 è invece Nelson Piquet junior a non terminare la stagione. Le prestazioni del figlio d'arte, dopo un anno e mezzo al fianco di Alonso, sono deludenti ed al suo posto Briatore decide di dare fiducia al giovane Romain Grosjean. Nelsinho Piquet, però, prende male la cosa e va a denunciare il fattaccio di Singapore 2008: è il primo sasso lanciato riguardo al crash-gate, in cui Nelsinho finisce a sbattere favorendo l'uscita della safety car e quindi la vittoria di Fernando Alonso, suo compagno di squadra. Le polemiche, da allora, non si sono mai placate.
Tornato in F1 nel 2024, Briatore si è fatto subito notare: per l'ultima gara, ad Abu Dhabi, Esteban Ocon ha dovuto lasciare il posto a Jack Doohan. Esteban, peraltro con l'addio al team già annunciato, ha "pagato" con la tappa di Yas Marina il permesso di girare nei test con la Haas. Al suo posto è stato messo proprio Jack, annunciato titolare per il 2025: la sua posizione però oggi è già in discussione proprio in virtù dell'arrivo di Colapinto, desideroso di tornare in pista.
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