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14 apr 2025 (Aggiornato il 15 apr 2025 alle 10:59)
Qualche passo avanti tra la qualifica e la gara, a conferma di come ormai il giro secco non sia più (da un pezzo) il suo punto forte. Un buon recupero in gara (da 9° a 5°), pagando anche lui lo scotto di una strategia parzialmente rovinata dalla safety car, ma in sostanza non ne ha per stare con i primi e tantomeno con Leclerc. Dice di aver capito come guidare questa SF-25: sarebbe la migliore notizia, perché sono evidenti le sue difficoltà in curva (soprattutto quelle veloci) rispetto a Charles.
Tra i problemi della galassia Red Bull, c’è lui: irriconoscibile, rispetto al pilota che nel 2023 e nel 2024 aveva degnamente sostituito Ricciardo. Solo che un conto è fare fatica, un conto è essere recidivo e franare addosso agli avversari: si becca due penalità, una da 5” (per il contatto con Stroll) ed una da 10” (per quello su Hulkenberg), rimediando anche 3 punti totali di penalità sulla patente nello spazio di pochi giri. L’impressione è che le difficoltà siano soprattutto psicologiche.
Hanno fatto l’esatto percorso inverso della McLaren nello spazio di due anni: a Sakhir 2023 Alonso andava a podio e le McLaren arrancavano, due anni dopo il team di Woking domina mentre loro sono dispersi tra le dune. L’analisi del ritmo in gara evidenzia come le AMR25 siano in fondo, addirittura più lente delle Sauber, anche se sia Alonso che Stroll nel finale devono pagare lo scotto della mescola dura: non sbagliava chi diceva, nei test, di averli visti in crisi.
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