Analisi qualifiche Monaco: Ricciardo strepitoso, Vettel in calo

L'australiano sfrutta perfettamente la sua monoposto in Q3, quando anche stavolta questo non è stato possibile per Sebastian

Maurizio Voltini

28.05.2016 18:02

Se le prospettive per la gara di Montecarlo sono quelle di una noiosa processione con pochi sorpassi, almeno le qualifiche hanno regalato emozioni di vario genere. Partendo già nei primissimi minuti di Q1, prima con la rottura di Felipe Nasr e poi con il botto di Max Verstappen. Incidente, quest'ultimo, che dimostra come con l'olandesino volante sia davvero difficile restare equilibrati, spaziando da un eccesso all'altro. Dopo i fasti di Barcellona si è infatti tornati alle condanne già sentite un anno fa, per le "esagerazioni" del figlio di Jos. Peccato che (al contrario dell'uscita nelle prove) ciò che lo ha eliminato già in Q1 non fosse stato un eccesso, ma proprio il contrario.

Infatti normalmente a Montecarlo si devono anticipare un po' le curve per compensare il sottosterzo dovuto al basso grip ed evitare di finire fuori traiettoria (anche poco è sufficiente per fare la fine di Felipe Massa in FP1 giovedì). Invece in quel momento Verstappen non era abbastanza veloce, il sottosterzo è stato inferiore al previsto e così è andato a impattare il rail all'interno della chicane delle piscine, pochi centimetri ma più che sufficienti a rompere il braccetto di sterzo e mandarlo dritto contro la barriera esterna. Insomma, un errore certo, ma di valutazione e non di esagerazione come invece lo si vuol far passare.

In ogni caso è una situazione che ribadisce ancor di più come quella del Principato sia una pista che premia (anzi, seleziona) i piloti in base all'esperienza e alla "misura". E proprio per questo dà ancor maggior valore a quanto fatto dal compagno di squadra di Max, un Daniel Ricciardo oggi davvero "magico". Non solo ha ottenuto un ottimo tempo in Q2 con le gomme supersoft anziché ultrasoft, e questo gli permetterà di partire con quelle adottando una strategia alternativa a tutti gli altri (vedremo però se davvero vincente). In più ha conquistato la sua prima pole position in carriera con un giro favoloso: solo un altro pilota oggi sfiorava i rail al Tabaccaio con la macchina che oscillava come Ricciardo, ed era "un certo" Fernando Alonso… che da parte sua festeggia con l'entrata in top ten nelle qualifiche.

Le Mercedes hanno accusato problemi di pompa carburante nel momento decisivo, ma mentre Nico Rosberg non sembra averne sofferto davvero, Lewis Hamilton ha visto ritardata la sua entrata in pista. Ha inoltre effettuato più giri di "riscaldamento" prima del suo unico vero tentativo di giro veloce, ma alla fine è parso che fosse più per ricaricare a dovere le batterie della W07 e per trovare pista in migliori condizioni che non per altri motivi. Ci risulta poi difficile pensare che la situazione l'abbia condizionato mentalmente, considerando a cosa ci ha abituato in altre occasioni un "mostro da qualifica" come Hamilton.

Parlando di abitudini, quella che sta diventando tale ma in senso negativo è come si comporta la Ferrari in Q3. Anche stavolta Sebastian Vettel è stato assurdamente più lento in Q3 che in Q2, come già successo a Barcellona, tanto da giustificare le numerose censure che sempre più caratterizano le sue comunicazioni via radio. In questa occasione 1'14"552 contro i precedenti 1'14"318: non sarebbero stati sufficienti a modificare la quarta posizione al via, ma pur senza migliorare di 7 decimi come fatto da Ricciardo sarebbe stato più lecito aspettarsi un giro più veloce in Q3. Sembra invece si sia tornati a quando appena i piloti cercavano di fare "qualcosa di più" per sopperire ai limiti della macchina, l'effetto sia opposto (cercate "overdriving" su Google se non capite a cosa ci riferiamo…).

Qualifiche GP Monaco, la classifica completa

Di fatto si prefigura anche stavolta una gara difficile, anche per Kimi Raikkonen: forse meno motivato per la penalizzazione già rimediata (5 posti di arretramento per il cambio sostituito) per cui partirà 11° invece che 6°, il finlandese si è trovato a lottare sul filo dei millesimi con Nico Hulkenberg e Carlos Sainz, bravissimi a conquistare la terza fila di partenza, quando peraltro i rispettivi compagni di squadra non sono tanto più in là, con appunto Sergio Perez e Daniil Kvyat a occupare la fila subito dietro. Da loro potrebbe arrivare qualche sorpresa in gara, anche per via della maggior flessibilità strategica (oltre alla velocità) che potrebbero avere sia La Force India sia la Toro Rosso in gara, come spiegato nella scorsa "analisi".

Scarti ridotti fra le McLaren, le Williams e le Haas, che fanno intavvedere la possibilità di una gara interessante fra queste squadre, pur se non così competitiva come chi le precede. Nelle retrovie, da seguire anche la prevedibile rimonta di Verstappen (starà calmo?) come pure la lotta "interna" fra i piloti Renault, Sauber e soprattutto Manor: non crediamo Pascal Wehrlein accetterà tanto facilmente di essere dietro a Rio Haryanto


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