GP Spagna, l'anteprima: ritorno all'antica

GP Spagna, l'anteprima: ritorno all'antica© Getty Images

La F1 fa tappa sul circuito di Barcellona, pronto a tornare nella configurazione con il curvone finale; per Ferrari e Mercedes si tratta di una prova fondamentale per valutare i rispettivi aggiornamenti

30.05.2023 15:22

C'è la Spagna, adesso, per quella che avrebbe dovuto essere l'ultima tappa di un trittico pieno zeppo di storia e tradizione, se solo il disastro non si fosse abbattuto su Imola. E così Barcellona arriva come seconda tappa della stagione europea, dopo una Montecarlo che ha detto sin troppo sulla situazione che sta vivendo la F1.

Benvenuti nella vecchia-nuova Barcellona

Era il 2006, l'anno in cui a Barcellona si sono viste sfrecciare per l'ultima volta le monoposto nel curvone in discesa verso destra, prima del traguardo. Quando Valentino Rossi, nel 2009, compì uno dei sorpassi più belli della carriera ai danni di Jorge Lorenzo, la F1 aveva già virato sulla chicane che, diciamolo chiaramente, non ha mai aggiunto un grammo allo spettacolo su una pista già complicata di suo per i sorpassi. L'ultima volta del curvone nel 2006, appunto: Max Verstappen e Charles Leclerc non avevano ancora compiuto 9 anni, Lewis Hamilton era sempre in GP2 e gente come Tsunoda e Piastri andava ancora all'asilo. Ce n'è solo uno, in pista, che su quella chicane ha già corso in F1: si chiama Fernando Alonso, il giovanotto della Aston Martin.

Per Barcellona questo è un ritorno all'antica, ma in una nuova veste. Rispetto a 17 anni fa, il terzo settore ospita curva 10 e 11 rinnovate (dal 2022 sono più arrotondate, ed alla Caixa, alias curva 10, la frenata è meno violenta), ed il reintegro del curvone finale (si passa da 16 a 14 curve totali) è il completamento di un disegno volto a fare l'ennesimo tentativo per facilitare quello che è spesso (o quasi sempre) mancato in Spagna, i sorpassi. Forse sarebbe stato meglio pensarci già anni fa, in particolare l'anno scorso, con la decisione di percorrere il disegno esterno di curva 10, il quale preso a sé stante ha in realtà complicato i sorpassi, proprio perché il differenziale di velocità in frenata è stato ridotto. Adesso, invece, in teoria il terzo settore è fatto proprio per aiutare la vettura che segue a stare meglio in scia a quella davanti: vero che nel 2023 i sorpassi sono già più difficili rispetto al 2022, ma rispetto al 2006 queste F1 hanno il Drs: un artificio che, almeno in Spagna, potrebbe aiutare a facilitare le cose.

Da un punto di vista tecnico invece il ritorno al curvone sposta qualche equilibrio. Aumenta la velocità media sul giro, mentre in quel particolare segmento di pista l'aerodinamica sarà dominante rispetto alla meccanica, regina nella vecchia configurazione in quel punto. Il Montmelò è comunque una pista assolutamente completa (non a caso è terreno prediletto per i test), indipendentemente dal disegno: in tutto il resto della pista c'è un lungo rettilineo, curve veloci e curve lente, ora in numero inferiore rispetto al vecchio layout. Ma non si sbaglia: chi va forte qui, può andar forte dappertutto. A patto che si sappia tenere il ritmo con gli aggiornamenti, Ferrari 2022 docet. Diciamo che quello spagnolo è un banco prova più che adeguato per valutare la bontà di un progetto.


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