Verstappen, non chiamatelo cattivo compagno: "Metto sempre il team davanti"

Verstappen, non chiamatelo cattivo compagno: "Metto sempre il team davanti"© Getty Images

Max torna sui fatti del Brasile, difende la propria scelta e annuncia maggior collaborazione ad Abu Dhabi per realizzare l'obiettivo di un uno-due Red Bull nel mondiale Piloti

Fabiano Polimeni

18.11.2022 ( Aggiornata il 18.11.2022 09:26 )

Prima una nota con la quale Red Bull si è fatta carico dell'episodio in Brasile, tra Verstappen e Perez: "Non avevamo previsto la situazione che si è sviluppata all'ultimo giro e non avevamo concordato una strategia prima della gara per un tale scenario".

Poi, le parole di Max Verstappen, a difendere il proprio agire a Interlagos e sottolineare gli attacchi personali ricevuti sui social ma anche da alcuni media.

L'antefatto della mancata collaborazione di Max in Brasile e non solo è indicato dalle indiscrezioni nella qualifica di Montecarlo, l'errore di Perez che impedì il miglioramento del crono a Verstappen e altri piloti. Checo ha respinto fermamente l'accusa, ad Abu Dhabi.

Red Bull d'accordo con le ragioni di Max

Da Yas Marina, Max respinge quelle di non essere un buon uomo squadra. 

"Non si trattava della posizione, non importa se è per il primo o il secondo, il quinto o il settimo o il decimo posto. E' stata una cosa legata a quanto accaduto prima, durante la stagione e l'ho già spiegato in Messico: la squadra ha capito ed è stata d'accordo.

Non sono mai stato un cattivo compagno nei confronti di nessuno, sono sempre stato molto d'aiuto e il team sa che metto sempre davanti la squadra, perché alla fine è un impegno di squadra. 

Quello che abbiamo imparato da quest'episodio è che dobbiamo essere un po' più aperti e comunicare meglio l'uno con l'altro", spiega.

Delle due l'una: o con il mancato scambio di posizioni di Interlagos Max ritiene di aver chiuso il capitolo sull'episodio scatenante, oppure, a restar fermo sulla propria linea diventano giusto parole di miglior predisposizione, buone intenzioni verso una collaborazione che lasci il piazzamento a Perez, se necessario per ottenere il secondo posto nel mondiale, conteso a Leclerc. Da verificare domenica. 

Il dettaglio dell'episodio di Interlagos, il rifiuto a cedere il piazzamento - accompagnato dalla comunicazione via radio: "Non chiedetemelo più, resto fermo sulla mia posizione. Capito?" - è spiegato dal campione olandese.

Mai discusso un ordine di squadra

"Siamo arrivati in Brasile e pensavo semplicemente che avremmo corso cercando il miglior risultato possibile, al sabato e domenica ci sono stati dei fraintendimenti nelle comunicazioni. Non mi era stato detto nulla di un potenziale scambio di posizioni, è arrivata l'indicazione solo all'ultimo giro, via radio, penso che avrebbero dovuto già conoscere la mia risposta dopo quanto gli avevo detto la settimana precedente".

In ballo c'è un mondiale da chiudere con un "percorso netto": titolo Piloti, titolo Costruttori e doppietta Red Bull. "Non abbiamo mai concluso come squadra al primo e secondo posto, se dovessimo riuscirci sarebbe incredibile e di sicuro se ci sarà l'opportunità di aiutare il team lo faremo", assicura Max.


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