GP Arabia Saudita: i 5 temi del fine settimana

GP Arabia Saudita: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

Dopo 2 GP la Red Bull pare già imprendibile, mentre la Aston Martin, al di là del primo pasticcio stagionale della Federazione, si conferma una macchina ottima; Mercedes da sufficienza mentre per la Ferrari è già allarme rosso

20.03.2023 ( Aggiornata il 20.03.2023 11:42 )

Chi ci ferma?

Sono due tipi svegli, Sergio Perez e Max Verstappen. Entrambi orgogliosamente considerati eroi popolari nella loro patria, entrambi dotati di una certa dose di autostima, entrambi furbi abbastanza da non fidarsi l'uno dell'altro. La lotta a distanza, quando tra loro ballavano tra i 4” ed i 5”, il tutto mentre i loro ingegneri suggerivano loro di non spingere, rivela una verità importante: tutti e due hanno già capito che l'unico avversario, per il momento e per chissà quante altre gare, è proprio il pilota vestito con la loro stessa tuta.

La RB19, al momento, fa un campionato a parte. Lo farà forse per tutto l'anno, se Mercedes e Ferrari non si svegliano e se Aston Martin non farà un capolavoro negli sviluppi dopo averne già fatto un altro in inverno. Così, Checo e Max nel frattempo si spartiranno vittorie senza un vero e proprio antagonista se non la loro macchina gemella, quella che per ora ha permesso loro di mettere a referto due doppiette: ed è “solo” la terza volta nella storia che una macchina di Adrian Newey parte così bene il campionato. Diciamo “solo” perché il mago del tecnigrafo è uno che di solito esce alla distanza, poche volte è partito con un'auto immediatamente dominante. E invece, per il momento è così: Adrian con i suoi gioielli aveva fatto due doppiette in avvio solo nel 1992, con la Williams (quella volta addirittura le doppiette furono tre di fila nelle prime tre gare), e nel 1998 con la McLaren. La Red Bull invece non era mai partita così forte nella sua storia e non ha mai fatto tre doppiette consecutive: ecco perché a Melbourne ci terranno tantissimo ad infilare il terzo 1-2 consecutivo.

Parlavamo di Newey, appunto. L'uomo che ha sfornato un'altra straonave la quale, al momento, fa corsa a sé. Per un istante, mettiamo pure da parte i piloti: qua sembra dipendere tutto da Sergio Perez, che ha vinto a Jeddah confermando di amare particolarmente i circuiti cittadini, ma che è chiamato a qualcosa di veramente straordinario se vorrà tenere il passo di Max per tutto l'anno. Tenere il passo di questa Red Bull, invece, sarà dura. Newey, come detto, parte sempre un po' più a rilento: ama cercare la prestazione prima dell'affidabilità, ama partire forte nella performance anche a costo di lasciare scoperta qualche debolezza sul fronte della tenuta. Il concetto di base è semplice: è più facile rendere affidabile una macchina già veloce piuttosto che il contrario. Siccome di lumache corazzata il genio di Stratford-upon-Avon non sa che farsene, preferisce correre il rischio: a volte va bene, altre, come l'anno scorso, no. Quest'anno qualche problemino c'è, se è vero che alla vigilia entrambe le RB19 hanno dovuto sostituire il cambio e Max è rimasto piantano con il semiasse rotto in qualifica. Ma a meno che non si corra a Montecarlo, questa Red Bull può benissimo recuperare dall'ottava fila fino al podio senza apparenti preoccupazioni. Anche al venerdì Max ha lamentato piccoli problemi in fase di scalata delle marce (troppo “lunga”, questa scalata, con ripercussioni sullo spazio di frenata che va ad aumentare), eppure sembra ben poca cosa di fronte ad un progetto così veloce.

Da una pista “rear limited” ad una “front limited”, da una pista tutta trazione con tanti rettilinei ad una pista sì veloce ma piena di curve a velocità medio-alte, la sostanza non è cambiata e questo è un allarme per la concorrenza. Questa RB19 pare essere perfetta: dà lezioni a tutti sul dritto senza perdere in curva (eccezionale efficienza aerodinamica, data dal rapporto tra carico e resistenza), ha una meccanica sofisticata (ottimo il retrotreno, buonissimo l'avantreno: bilanciamento quasi perfetto) ed anche la Pu offre una potenza ibrida probabilmente senza eguali in griglia di partenza. Il quadro che ne esce è drammaticamente complicato per gli altri, dolcissimo per la Red Bull. Chi li ferma, Max Verstappen e Sergio Perez? Probabilmente, la verità è che possono fermarsi solo tra di loro.

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