Verstappen, ecco la soluzione alla barzelletta dei limiti di pista

Verstappen, ecco la soluzione alla barzelletta dei limiti di pista© Pirelli

Una posizione ostinata, quella della FIA sui limiti di pista. Max parla di una posizione tra piloti comune e chiede maggiore ascolto per superare un problema non facile da gestire

Fabiano Polimeni

12.07.2022 ( Aggiornata il 12.07.2022 09:59 )

Ci sono piste e curve segnate in rosso, sul calendario. Arriva un GP d'Austria e finisci del discutere, di anno in anno, di quella materia lì. Limiti di pista da rispettare, infrazioni da rilevare, sanzioni da comminare. L'Hungaroring, come da "menu", riproporrà il tema. 

Ecco, la pioggia di decisioni della direzione gara, a infliggere sanzioni di 5" per aver oltrepassato la fatidica riga bianca, dopo tre avvisi, ha riportato d'attualità la materia.

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C'è chi ha invocato una direzione gara con una figura unica, anziché la struttura definita dalla FIA da quest'anno, con due direttori di gara ad alternarsi nel corso della stagione. A sentire Verstappen, ma anche Leclerc, in materia di limiti di pista non è il vero punto del contendere.

No a posizioni ostinate

"Non è qualcosa che dipenda per forza da un unico direttore di gara, si tratta di lavorare maggiormente con i piloti piuttosto che mantenere una posizione ed essere testardi", sottolinea Max.

Superati i limiti dei dissuasori posti a Zeltweg negli anni scorsi, a causare molti danni alle monoposto, si è passati all'utilizzo di sensori per misurare i passaggi delle monoposto al di là del consentito. Che sia un millimetro o un metro al di là della riga bianca con tutte e quattro le ruote, scatta la segnalazione.

La difficoltà di rispettare la riga bianca

"Vogliamo rendere le cose migliori per tutti, non lottiamo per noi stessi. Parliamo tra piloti e, alla fine, più o meno sulla gran parte delle cose siamo d'accordo. Ciascuno ha proprie opinioni ma, sui limiti di pista, la vicenda è stata una barzelletta nell'arco del week end. Non solo in F1 ma anche in F2 e F3", prosegue Max. 

"Dire, dall'esterno, che si deve restare entro la linea bianca è facile; lo è meno quando vai così veloce in curva e su alcune curve che sono cieche. Se hai un filo in più di sottosterzo le gomme si usurano ed è facile finire con l'andare oltre la linea bianca. Ma guadagni davvero tempo? Forse sì, forse no.

Non penso che dovremmo avere questo valore, passare un millimetro oltre fa scattare la penalità. Metteteci un muro o della ghiaia, ad esempio come l'uscita di curva 6. Sarebbe perfetto, perché lì c'è la ghiaia e ti punisce se vai largo. Sono queste le cose che dobbiamo osservare su come fare meglio".

Discussioni da tempo sul tavolo, condizionate - altro aspetto noto da tempo - dalle esigenze dei gestori dei circuiti, tra omologazioni F1 e MotoGP, oltreché la maggior funzionalità delle vie di fuga asfaltate in un'ottica di track day per il pubblico "della domenica" che va in pista durante l'anno. 

"Questo dei limiti è un aspetto che non fa bene allo sport. L'altro riguarda gli episodi di gara, di certo possiamo fare meglio e lavoreremo per migliorare".


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