Hamilton, Canada a rischio? I dolori di Lewis e il recupero necessario

Hamilton, Canada a rischio? I dolori di Lewis e il recupero necessario© Getty Images

Il rimbalzo della Mercedes nel GP d'Azerbaijan ha raggiunto soglie critiche. Wolff e Russell chiedono interventi alla FIA, Horner ha la soluzione: "E' in mano ai team"

Fabiano Polimeni

13.06.2022 09:34

È una condizione tecnica di rilievo per la sicurezza? Su questo ci si interroga, ancora, dopo il week end azero, nel quale il combinato disposto di porpoising e bottoming ha prodotto una difficoltà estrema sotto il profilo fisico per alcuni piloti.

Lewis Hamilton di certo ha rappresentato in modo più evidente, al termine della gara, le conseguenze sul fisico di un GP d'Azerbaijan corso soffrendo, a ogni giro e per interminabili secondi nel settore finale, il rimbalzo della Mercedes.

"È stata la gara più dolorosa che abbia mai corso, la più dura tra tutte. Sono preoccupato ogni volta che torniamo in macchina. 

Ci sono stati molti momenti nei quali non sapevo se ce l'avrei fatta, uno in particolare nel quale non sapevo se avrei tenuto la macchina in pista", dice nel dopogara.

100 volte peggio di quanto sembra

"Sarò sincero, sembra terribile a vederlo e a sentirne gli effetti è 100 volte peggio. Devo assolutamente recuperare e lavorare molto con il team prima di Montreal per superare quest'ostacolo. Mi sento già meglio e motivato per continuare a spingere. Ci vediamo la prossima settimana.

Anche quando fa male, possiamo ancora innalzarci. Grazie a tutti per l'amore", ha approfondito.

Il giorno dopo è un "bollettino" ulteriore, via Instagram, col quale Lewis racconta: "Buongiorno mondo. Ieri è stata dura e ho avuto delle difficoltà a dormire, però mio sono svegliato con sensazionio positive! La schiena è un po' dolorante ma fortunatamente nulla di serio. Ho fatto delle sedute di agopuntura e fisioterapia con Angela e mi sto dirigendo dal mio team per lavorare con loro e migloirare. Non c'è un momento migliore di quello attuale per tirare tutti insieme e lo faremo. 
Sarò in pista il prossimo week end, non lo perderei per nulla al mondo. Auguro a tutti una fantastica giornata e settimana".

 
 
 
 
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Non è un problema solo Mercedes

Lewis a rischio in vista del GP del Canada è uno scenario pure paventato da Toto Wolff, allarme che chiama indirettamente un intervento della Federazione per superare il problema che incide soprattutto sulle W13.

Quali siano i punti critici dell'equilibrio tra prestazione aerodinamica, porpoising e bottoming è noto: coinvolge anzitutto l'assetto, altezze da terra e rigidità. Valori ottimali di regolazione per la performance che non si sposano con gli effetti prodotti sul fisico dei piloti.

"Questa cosa non è più un problema di tipo muscolare, va direttamente sulla colonna vertebrale e può portare delle conseguenze. 

Lewis sta davvero male e dobbiamo trovare una soluzione a questo punto. Forse lui è il pilota più condizionato tra tutti, ma da quanto ho capito è un problema che coinvolge tutti. I piloti hanno detto che serve fare qualcosa, non so spiegare cosa", le parole di Wolff.

Horner e la soluzione semplice: alzate la macchina

Critico con una richiesta di intervento sul campo della sicurezza è Christian Horner. Ha derubricato a una vicenda gestibile da ogni singolo team il porpoising e le conseguenze del rimbalzo - aerodinamico e di altezze da terra molto basse - sul fisico dei piloti. "La cosa più facile e ovvia è alzare la macchina. Quindi, il team può scegliere. Può scegliere come far girare la macchina e non dovrebbe mai accadere che sia una macchina non sicura.

È un aspetto per i tecnici, ci sono macchine che hanno dei problemi e altre con meno. Sarebbe ingiusto penalizzare quelli che hanno fatto un buon lavoro rispetto a chi forse ha leggermente mancato il bersaglio", riassume Horner, segnalando pure un "rischio teatralità", nei team radio, per enfatizzare il problema.

Che fare? George Russell da tempo ha invocato l'introduzione delle sospensioni attive, per un mantenimento dell'altezza da terra ottimale e un controllo quindi del funzionamento stesso del fondo. 

Le preoccupazioni di Russell

A Baku, nel week end, è tornato sulla materia chiedendo provvedimenti alla FIA: "È una questione di tempo prima di assistere a un grave incidente. Molti di noi non riescono a tenere la macchina dritta in rettilineo con tutti questi saltelli. 

Affrontavamo le ultime curve ai 320 orari, rimbalzando, e si vedeva chiaramente sull’asfalto quanto queste macchine girino vicine al suolo. Anche la Formula 2 si trova nella stessa condizione, hanno una filosofia simile e non sembra sia necessario, con la tecnologia  che c’è, dover assettare una monoposto di F1 a millimetri di distanza dal terreno:  è la ricetta per un disastro. Non so cosa riserverà il futuro ma non credo potremo sopportare questa cosa per tre anni o non so quanto a lungo questi regolamenti saranno in vigore".


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