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Norris "passeggero": mai a mio agio con questa McLaren fantastica

Lando approfondisce i problemi che si trova a dover gestire, di chi sa di non essere lontanamente vicino a sfruttare il proprio potenziale
Norris "passeggero": mai a mio agio con questa McLaren fantastica
© Getty Images

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

14 apr 2025

Questione di feeling, cantava Riccardo Cocciante nel 1985. Questione di feeling per Lando Norris, nel 2025, quello ancora lontano con la McLaren MCL39 della quale l’impressione è che abbia un potenziale enorme e, finora, solo accennato nelle corse dominate in Cina e Bahrain.

Nel dopo gara di Sakhir, Lando ha voluto mettere ordine tra i vari fattori. Quelli che (è bene ricordarlo) lo vedono leader del campionato con 77 punti, 3 davanti a Piastri e 8 davanti a Verstappen. Bene, il sunto è: al volante della MCL39 non si trova nemmeno lontanamente vicino a quel che riusciva a fare con la monoposto 2024.

Una McLaren "imprevedibile"

“Quando sei un atleta - un pilota o qualsiasi altra cosa -, sai quando le cose scattano, quando ti senti sicuro e a tuo agio. Sono certo di avere tutto ciò che mi serve e di avere le carte in regola: non ho dubbi su questo, sul fatto che sono abbastanza bravo e queste cose.

Ma c'è qualcosa che non funziona tra me e la macchina. Non riesco a fare i giri che facevo la scorsa stagione. Allora sapevo cosa sarebbe successo su ogni singola curva, come avrebbe reagito la macchina, mi sentivo padrone della macchina. Quest'anno, invece, non potrei sentirmi più al contrario”, racconta Lando.

Alla fine, grazie all’astronave McLaren, nonostante una partenza (super) da sesto in griglia, nonostante 5 secondi concessi ai rivali per la penalizzazione, eccolo comunque lì sul podio e in scia a Russell. Certo, a leggere il potenziale velocistico della monoposto e incrociarlo con il parziale di punti dopo quattro gare, è un contare le occasioni perse.

Norias: nessun dubbio personale

Norris prova a esprimere il problema di fondo: "Anche in Australia, indipendentemente dall’aver vinto la gara, non mi sono mai sentito a mio agio, non ho mai sentito di avere fiducia.

La macchina era semplicemente fantastica e mi sta aiutando a uscire da molti problemi in questo momento. Ma non sono neanche lontanamente vicino alle mie capacità. Questo fa male dirlo.

Ho passato molto tempo, anche ieri sera dopo la qualifica a esaminare tutto e capire cosa mi crei problemi, cosa non funziona. Cercando di capire cosa è cambiato dall'anno scorso a quest'anno. È colpa mia? È colpa della macchina? È complicato. Ma non dubito di me stesso, anche se a volte può sembrare così. È solo che c'è qualcosa che non funziona, che non scatta, e quindi non mi sento a mio agio quando sono in macchina”.

Fiducia da costruire per Lando

In qualifica non ha messo insieme il giro, un potenziale da 1’30”06 rispetto al 30”267 che lo ha portato in sesta posizione. Piastri, al contrario, nell’1’29”841 ha espresso tutto quello che aveva al volante della MCL39. Tempo finale a parte, dalla telemetria di Norris spicca quanto in curva 1 e curva 4 abbia forzato l’ingresso frenando più tardi rispetto a Piastri che, tuttavia, ha costruito nell’efficacia in accelerazione da curva 2-3 e nella velocità maggiore tra le esse del settore centrale, una buona fetta del vantaggio. Staccata forzata da Lando anche sull’ultima curva ma condizionando l’uscita.

“Sono fiducioso come chi sa di avere le carte in regola, ma non mi sento con la fiducia necessaria con la macchina. Quando non ce l’hai, per sapere dove si trovi il limite, cosa fa nelle curve lente, quelle veloci, come si comporta a ogni velocità, ecco che non sarò mai veloce come dovrei. Soprattutto, questo vale quando ti scontri con i migliori piloti al mondo. Appena non sei a posto, allora è un problema ed è quello che sta accadendo ora”.

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