GP Belgio: i 5 temi del fine settimana

GP Belgio: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

Una supremazia sconcertante da parte della Red Bull, con Verstappen che ha fatto gara a parte nel weekend in cui la Ferrari si è dimostrata, per la prima volta durante l'anno, incapace di contrastare i rivali

29.08.2022 ( Aggiornata il 29.08.2022 11:56 )

Red Bullismo

Avremmo potuto scrivere “Spa-ziale”, oppure “Spa-ventoso”. Ma per rafforzare il concetto, il gioco di parole ha lasciato da parte Spa, che soffre spesso di inflazione quando si vanno a fare certi titoli, e ci siamo buttati su un termine un po' più, diciamo così, violento. Perché forse è proprio quello che rende meglio l'idea: la prova di forza da parte della Red Bull è stata brutale, senza appello e apparentemente senza un perché. In un mondiale che aveva spesso vissuto sull'equilibrio prestazionale pressoché totale tra Red Bull e Ferrari, in Belgio è arrivata una sconfitta senza appello per il Cavallino di fronte ad una superiorità della Red Bull a lunghi tratti imbarazzante. E spiegarla, questa superiorità, non è facile.

Comunque ci proviamo, a spiegarla, pur mettendo subito le mani avanti: servirà una riprova, per avere certezze. Su dove abbia trovato tutta questa prestazione la Red Bull, i primi indizi parlano di pista favorevole: ed in parte è così, perché il tracciato di Spa-Francorchamps è uno dei migliori per esaltare le caratteristiche della RB18, macchina dotata sin dalla nascita di un'efficienza aerodinamica incredibile. Tuttavia non basta, il solo disegno del circuito, per giustificare prestazioni del genere: ci avranno sicuramente messo del loro pure le condizioni al contorno, come le temperature. Nelle Ardenne non abbiamo mai avuto temperature alte (quella dell'aria è sempre stata attorno ai 20° C, grado più o grado meno), mentre l'asfalto ha visto un aumento notevole alla domenica: dai 22° C della pista al venerdì ai 21° C delle qualifiche, domenica il GP ha preso il via con 35° C sull'asfalto. Un aumento notevole, abbastanza per dire che non sono state le temperature basse del tracciato a favorire la superiorità della Red Bull RB18, per tutto l'anno molto più a suo agio rispetto alla Ferrari con temperature più fresche.

C'è poi il capitolo degli aggiornamenti, scindibile tra novità all'aerodinamica e quelle al motore. Ricondurre le prestazioni di Verstappen al solo motore fresco pare troppo semplicistico, anche perché la Pu aggiornata nell'ibrido l'aveva pure Leclerc. E per quanto sulla RB18 ci fossero affinamenti sulla carrozzeria, dagli stessi tecnici di Milton Keynes è stato smentito l'utilizzo di un nuovo telaio alleggerito di cinque o sei chili, contrariamente a quanto si pensava tra venerdì e sabato. Per cui, dove diavolo l'hanno trovata, questa prestazione, in casa Red Bull?

Detto che servirà una riprova, le prime ipotesi inducono a parlare di un fine settimana in cui tutto si è incastrato alla perfezione per la Red Bull e per Verstappen. Ricordate la strabiliante prestazione di Hamilton in Brasile l'anno scorso? Ecco: in Mercedes se la spiegarono semplicemente dicendo che la W12, in quei due giorni, trovò le condizioni al contorno perfette per esprimersi, in un incastro più unico che raro di condizioni favorevoli tra temperature, gomme, aerodinamica, motore e, ovviamente, con un pilota in grado di guidare da dio. Accadde anche in Messico, se vi ricordate: la Red Bull quel weekend lo dominò, eccezion fatta per un Q3 in cui le W12 si accesero di colpo consentendo ad Hamilton e Bottas di prendersi clamorosamente la prima fila. Non è magia nera: sono cose che succedono, pur se raramente. Come un atleta che entra momentaneamente in una condizione psicofisica estremamente efficace, lo stesso si può dire di queste monoposto quando trovano determinati presupposti. A volte, l'ingegneria più esasperata è anche questa.

Il fattore tecnico e quello umano hanno concorso a creare una supremazia che ha fatto paura, nel corso del fine settimana. Quando si parlerà dei meriti della Red Bull a Spa, per forza di cose si dovranno menzionare anche quelli di Max Verstappen e viceversa. Nella consapevolezza di essere di fronte ad un binomio che quest'anno è stato, letteralmente, Spa-ziale.

Verstappen: "Weekend inimmaginabile, macchina sempre sui binari"


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