Carlos sottolinea la competitività Ferrari in gara e il feeling mai così alto con la F1-75. Col senno di poi si interroga su un finale su gomma soft
Le ha provate tutte, Carlos Sainz, per legittimare con la vittoria quella che è stata una sensazione chiara: la sua Ferrari, in gara a Montreal, era la macchina più veloce in pista.
Ha provato a raddrizzare le chicane prendendosi rischi che puoi cercare solo con un alto livello di fiducia sulla monoposto. Velocità a parte, è l'altro fattore di rilievo da portare con sé verso Silverstone, per Carlos.
"Ho sensazioni miste, la vittoria era vicinissima e per la prima volta quest'anno mi sono sentito il pilota più veloce in pista. Ho spinto al limite per mettere pressione su di Max e portarlo a commettere un errore. Siamo stati 2-3 decimi più veloci per tutta la gara ma non sono un vantaggio sufficiente per superare su questa pista. In un paio di occasioni ci sono andato vicino, peccato.
Al tempo stesso prendo gli aspetti positivi, sapendo che c'era la velocità e di essermi sentito a mio agio nello spingere al limite.
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Ho spinto al massimo, passando vicino ai muretti, saltando sui cordoli, ho davvero spinto e questo mi dà fiducia per il futuro", analizza il pilota spagnolo. La speranza è che nel trovare familiarità con la F1-75 sia giunto a un punto in cui le difficoltà di adattamento alla monoposto 2022 possano essere tema del passato.
Le ha provate tutte, Carlos Sainz. Col senno di poi, esercizio puramente teorico, avrebbe potuto cambiare qualcosa per scrivere un epilogo diverso nel finale di gara?
Ragiona delle soluzioni disponibili in occasione del pit-stop in regime di Safety Car. Gomma dura, la scelta logica. Gomma morbida, l'unica alternativa con un set ancora nuovo e in un assoluto azzardo per il rendimento e il degrado su uno stint comunque lungo: 21 giri.
"La Safety Car è rimasta fuori un po' più a lungo di quanto non pensassimo io e la squadra. Quando è ripartita la gara restavano solo 16 giri, forse il numero di giri giusto per provare a mettere una gomma morbida e tentare il sorpasso nella fase di riscaldamento della gomma dura di Max", l'analisi di Sainz.
"Facile dirlo adesso, quando abbiamo deciso mancavano ancora 20 giri, la gomma dura era assolutamente l'opzione più veloce per arrivare al traguardo, sapendo soprattutto di averla più fresca rispetto a max.
Senza Safety Car non mi avrebbe preso facilmente, ci sarebbe stata una bella lotta alla fine".
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