Il responsabile dello sviluppo aerodinamico tocca i temi cruciali della prestazione (e affidabilità) al Paul Ricard
Gomme e raffreddamento finiscono al centro delle valutazioni in vista del GP di Francia, con un Le Castellet atteso a temperature roventi dell'asfalto e penultima tappa del mondiale prima della pausa estiva.
La Ferrari arriva in gran spolvero nel sud della Francia. La F1-75 ha credenziali buone a cancellare la pessima esibizione di un anno fa, quando scelte d'assetto e gestione delle gomme resero la gara il passaggio più difficile della prima parte di stagione per Sainz e Leclerc.
L'equilibrio aerodinamico da medio carico, tra curvoni veloci ed efficienza sul dritto non preoccupa più la Rossa. Gli sviluppi introdotti hanno colmato quasi completamente il gap in velocità di punta rispetto a Red Bull. Resta la materia dell'affidabilità della power unit da risolvere.
Accorgimenti specifici sul gran caldo verranno adottati nel week end, come spiega il responsabile dello sviluppo aerodinamico, Diego Tondi.
"Le altissime temperature previste per il weekend del Gran Premio di Francia rappresentano una grossa sfida per garantire l’ottimale funzionamento della power unit e delle gomme ed è uno dei doveri del reparto aerodinamica trovare le adeguate contromisure.
Verrà adoperato un livello di bodywork cooling medio alto, agendo sull’apertura delle branchie presenti sulla parte superiore della carrozzeria, e lavoreremo sulle prese dei freni per massimizzare il rim cooling, cioè la capacità di estrarre calore dai pneumatici", spiega il tecnico leccese.
"Per le caratteristiche del tracciato questa sarebbe stata un’operazione che avremmo dovuto mettere in atto comunque, per contribuire al massimo alla gestione dell’usura pneumatici, ma le alte temperature ambientali renderanno questa esigenza ancora più stringente. Per quanto riguarda i freni, il tracciato non propone frenate particolarmente severe, quindi dal punto di vista del raffreddamento di queste componenti la gara del Paul Ricard non rappresenta un elemento di preoccupazione".
Con l'evoluzione portata in Canada sulla macchina di Leclerc, da Silverstone anche su Sainz, l'ala posteriore della F1-75 di evoluzione in evoluzione è andata a pareggiare l'efficienza sul dritto della Rossa. Fattore aerodinamico sul quale Tondi aggiunge: "Dal punto di vista aerodinamico il Paul Ricard è un circuito caratterizzato da un’ampia varietà di curve, da quelle molto lente, come la 15 (Point), a quelle molto veloci come la 7 (Virage du Mistral) e la 10 (Signes).
Nonostante sia una delle piste nelle quali il contributo del carico aerodinamico al tempo sul giro è maggiore, le simulazioni indicano come il compromesso ottimale sia un livello di carico medio, questo principalmente a causa della notevole lunghezza dei tratti rettilinei.
In questa stagione in particolare, con queste nuove monoposto, bisognerà lavorare nei dettagli per trovare l’assetto ottimale che metta in condizione la vettura di sviluppare al massimo il proprio potenziale".
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