GP Francia, l'anteprima: un banco prova alla ricerca dello show

GP Francia, l'anteprima: un banco prova alla ricerca dello show© Getty Images

Storicamente poco spettacolare per le gare, ma molto indicativa per gli ingegneri: in questa contrapposizione, il Paul Ricard è pronto ad ospitare un appuntamento che di solito dice sempre molto sui valori in campo

21.07.2022 ( Aggiornata il 21.07.2022 12:17 )

Il futuro è uno spettro, il passato una lunga storia di test e gare, il presente un GP di Francia che sarà nuovamente terreno di battaglia per Ferrari e Red Bull. Si va al Paul Ricard, pista troppe volte soporifera dal punto di vista dello show ma indicativa come poche altre a livello di valori tecnici: ecco perché va seguito con attenzione, questo GP di Francia che rischia di essere l'ultimo in terra transalpina.

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Circuito completo

Mentre vanno avanti le trattative per un rinnovo che tarda sempre più ad arrivare (e che quindi non è affatto scontato che arriverà), a Le Castellet andrà in scena una prova che merita di essere seguita con particolare attenzione per vedere che prestazioni offrirà. L'equilibrio tra Ferrari e Red Bull sin qui è stato pressoché totale, con minimi fattori a determinare la supremazia dell'una o dell'altra, ma la F1-75 ha probabilmente un qualcosa in più, soprattutto in questa fase di campionato: ed il Paul Ricard, pista tecnica per eccellenza, può esaltare le caratteristiche della monoposto del Cavallino. Quest'ultima avrebbe vinto in scioltezza in Spagna, altro banco prova molto indicativo, e va in Francia per centrare il terzo successo consecutivo: la macchina c'è, è buona e si può pensare di chiudere alla grande prima della pausa estiva.

Il tracciato francese, nato come sede di test, è proprio per questo motivo molto completo: curve lente e curve veloci, servono inserimento ma anche un'ottima trazione, e non manca l'importanza a livello motoristico, con il lungo Mistral, anche se diviso in due dalla chicane 8-9. E' un circuito completo, insomma, dove serve una macchina ben bilanciata e con un carico aerodinamico medio-alto, anche per "proteggere" le gomme. Sarà un caso o forse no, ma chi ha vinto qui nelle tre edizioni disputate dall'anno del rientro a fine stagione poi ha vinto il mondiale: sorte toccata ad Hamilton nel 2018 e nel 2019 e poi a Verstappen nel 2021. Nel 2020 non si corse causa pandemia.

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Tema gomme, guai a non farle funzionare

Con queste caratteristiche c'è spazio per esaltare la validità della Ferrari F1-75, sebbene la Red Bull desideri la riscossa: troppo brutta per essere vera la RB18 vista in azione a Spielberg. Un tema sarà certamente quello delle gomme, tallone d'Achille della vettura di Milton Keynes nel GP d'Austria: in Francia Pirelli porterà le tre mescole centrali della gamma (C2, C3 e C4) su una pista esigente. E guai a non farle funzionare: nel 2021 la tappa francese fu decisamente la peggiore per una Ferrari SF21 che alla domenica andò incredibilmente piano, azzoppata da problemi di gestione. E' questo l'esempio migliore per rendere l'idea di cosa possa succedere a Le Castellet se si canna completamente l'assetto per la gara.

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Nuovi pezzi e preparativi per la DT039

In Francia si parla di qualche novità sia per Ferrari che Red Bull, voci che dovranno essere confermate nella giornata di venerdì, tra FP1 ed FP2. Anche questo ovviamente sarà un tema, così come lo saranno le prime verifiche sulle vetture in attesa che arriva l'ormai famigerata direttiva tecnica 039 (DT039), quella con cui la Federazione renderà più severi i controlli sul fondo a partire dal GP del Belgio di fine agosto: ma intanto le scuderie avranno già gli strumenti per effettuare i primi riscontri e verificare se sin da adesso hanno i "numeri" per stare all'interno della futura norma oppure no.

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Si parlerà di track limits?

Occorre mettere le mani avanti, per prepararsi ad un argomento che probabilmente sarà ricorrente nella tre giorni di Le Castellet. Su un circuito che ospita vie di fuga da parcheggio aeroportuale, normale immaginare una serie di tempi cancellati a causa di macchine che andranno, magari anche di poco, oltre la linea bianca. Oltre che molto permissiva per i piloti (difficilmente un lungo lo si paga caro, essendo l'esterno tutto asfaltato), la pista francese si presta molto alla voglia del piloti di spingere a fondo e di sfruttare un centimetro in più ad ogni giro. Sarà certamente così per chi guida, nella speranza per i commissari di non trovarsi di nuovo davanti a decisione scomode da prendere.


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