Durissima l'autocritica di Charles sull'errore nel GP di Francia, a spiegare com'è nato e le difficoltà avute nel week end tra gran caldo e gusti d'assetto sovrasterzante
Un Leclerc scuro in volto come raramente lo si era visto, a fare autocritica durissima come, invece, ha sempre fatto quando l'errore, l'imperfezione, sono stati prodotto del pilota.
L'Hungaroring arriva subito, una chance di rimettersi al volante e all'inseguimento di un Verstappen oggi distante ben 63 punti. Una gara alla pausa estiva e la consapevolezza di avere tra le mani una Ferrari velocissima, sebbene fragile.
La delusione dell'epilogo scritto nel GP di Francia è cocente, tanto più ad ascoltare altro delle parole di Charles. Analizza l'errore di guida, "ho provato a prendere troppo l'esterno, probabilmente ho messo una ruota in un punto sporco: è un mio errore e se continuo a fare errori come questo, allora merito di non vincere il campionato". Autocritica feroce.
Dalle prestazioni espresse in pista si deve ripartire, una superiorità chiara - ancora una volta, dopo l'Austria - della Ferrari evoluta. L'ha dimostrato Leclerc, l'ha dimostrato Sainz.
Charles analizza l'errore in sé e aggiunge altro: "Stavo pensando troppo e ho perso il posteriore. È stato un week end molto difficile per me, ho faticato parecchio con il bilanciamento della macchina. Mi piacciono macchine sovrasterzanti, però, quando fa così caldo, è molto difficile essere costante e mettere insieme i giri: ho commesso un errore nel momento sbagliato.
Ogni volta seguo lo stesso processo, provo ad analizzare; è stato un po' strano come ho perso improvvisamene la macchina, osserverò i dati e proverò a capire se c'è dell'altro che ancora non conosco. Per me si tratta di un errore".
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