Al termine del GP di Las Vegas, siparietto tra Max Verstappen e Zak Brown, tra complimenti e commenti rimasti nella testa dell'olandese. Che si è tolto il consueto sassolino dalla scarpa
Ha vinto dominando una stagione come pochissimi altri in passato. Era il 2023. Ha vinto mostrando gli artigli e cogliendo l'opportunità. Era il 2021. Ha vinto il titolo iridato, il quarto, mettendoci del suo mai quanto nei precedenti trionfi.
È più che mai il titolo di Max Verstappen, quello ottenuto a Las Vegas, in una stagione nella quale il clima interno a Red Bull è stato da guerra intestina, ha registrato l'addio di figure chiave e, in aggiunta, ha visto una monoposto in netto calo di competitività dopo un primo terzo di campionato da dominatrice, sì, ma comunque con un vantaggio inferiore sulla concorrenza: prima solo Ferrari, poi Ferrari e McLaren. A tratti, Mercedes.
"Penso che ci siano 6-7 piloti in griglia che, sulla Red Bull, diventerebbero campioni del mondo. Per quanto sia grande Max, è uno dei migliori di sempre, non penso che vincerebbe il titolo su qualsiasi altra macchina che non fosse Red Bull". Commentava così, Zak Brown, lo scorso maggio, la posizione di Verstappen. Era, di fatto, un altro campionato rispetto a quello scritto da Barcellona in avanti.
Parole che Max ha ricordato quando il gran capo di McLaren Racing si è complimentato per la vittoria del titolo.
- "Congratulazioni!"
- "Ci avete spinto per tutta la stagione", replica Max.
- "Complimenti, sei un 4 volte campione del mondo..."
- "Come hai detto, in passato, che potevo vincere solo sulla macchina più veloce..."
- "Esattamente..."
- "Quest'anno è stato un po' diverso".
Un campionato per mille motivi diversissimo, nel quale Verstappen, semmai servisse, è emerso come un grandissimo. C'è il rendimento complessivo, con una monoposto in crisi, a svettare. C'è il modo in cui ha navigato tra i problemi interni a Red Bull. E anche le sfuriate nei confronti del team, dure, plateali come in Ungheria, concorrono a raccontare la fame e l'essere Verstappen oggi.
"L'inizio è stato un po' movimentato, ma credo di essere abbastanza calmo in queste situazioni. Penso che sia molto difficile disturbarmi con qualcosa. Resto molto concentrato sull'aspetto agonistico, so che quando mi siedo in macchina dimentico tutto, anche le cose positive e negative.
Mi concentro solo su ciò che mi aspetta, ovvero le prestazioni, e guido la macchina il più velocemente possibile”, ha raccontato Max riferendosi alla fase iniziale del campionato.
Poi, il peso specifico di questo quarto titolo: "Penso anch'io che sia stata la vittoria più incredibile tra tutte. L'anno scorso avevo una macchina dominante, ma ho sempre pensato che non tutti riconoscessero i risultati che abbiamo ottenuto come squadra. Certo, la nostra macchina era dominante, ma non quanto la gente pensava. Resta sicuramente la mia stagione migliore, quella.
Di questa vado molto orgoglioso, perché per il 70% della stagione non abbiamo avuto la macchina più veloce, ma abbiamo comunque aumentato il nostro vantaggio. È un aspetto di cui sono molto orgoglioso".
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