GP Messico: i 5 temi del fine settimana

<p>GP Messico: i 5 temi del fine settimana</p>
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Con la vittoria in casa di Perez Max Verstappen mette a segno il nuovo record di successi in una singola stagione e va sempre più a spasso nella storia, negando ancora la vittoria ad Hamilton; bravissimo Ricciardo, mentre la Ferrari e Gasly...

31.10.2022 10:34

Città del Maximo

Da Città del Messico a Città del Maximo, il passo è breve. Per assonanza, ma anche perché è apparentemente la frase fatta che va avanti da un po': Max Verstappen ha fatto il massimo. Ed è quella parola, “massimo”, a prestarsi molto bene in questi casi, non solo per la nuova assonanza con il suo nome, Max, abbreviazione di "Maximilian", “Massimo” appunto. No, basta assonanze: quel “massimo” andrebbe riletto e riletto, cercando di non trascurare il significato puramente letterale della parola.

Aver fatto il massimo significa oggettivamente che non si sarebbe potuto fare meglio, ed è proprio il caso di Max Verstappen. Autore di una stagione irresistibile, dove è stato quasi sempre perfetto (in gara, si contano due soli errori: Barcellona e Budapest, tappe vinte comunque), tanto da trasformare quello che apparentemente doveva essere un confronto iridato intenso in una passeggiata trionfale: con la vittoria in Messico fanno 14 in stagione, come nessuno aveva mai saputo fare. Superati Michael Schumacher e Sebastian Vettel, che erano riusciti a fare non più di 13: Michael in 18 gare, Seb in 19. Max, invece, ha fatto 14 su 20 (per ora): alla fine, al di là delle percentuali, il numero che resterà sarà quello assoluto. Figlio dei tempi probabilmente, perché più gare significano anche più possibilità: ma importa poco a tutti.

Sul come abbia fatto centro anche in Messico, la cronaca è semplice: partenza perfetta dalla pole, primo stint a gestire la soft, secondo stint a gestire le medie, per rendere possibile quello che al momento della prima sosta non pareva così chiaro, ovvero andare fino in fondo con un unico pit-stop. Insieme ad un pilota che è diventato un numero uno anche sulla gestione, una macchina che già in altre gare dal carico verticale basso, come Monza (in Messico in realtà il carico che si porta in macchina è alto, ma l'effetto avvertito per via dell'altitudine è basso), aveva dimostrato di saper mettere in atto una gestione dei pneumatici semplicemente impeccabile. E così, quella RB18 pesante ed inaffidabile di inizio anno è diventato un gioiello, uno di quelli riusciti meglio ad Adrian Newey: non potevamo saperlo, ma era solo un diamante grezzo in attesa di essere sgrezzato. Per cui, inutile anche sottolinearlo, la macchina ha i suoi meriti, soprattutto per questa stupenda falcata solitaria cominciata dal Belgio in poi: solo che, è bene sottolineare pure questo, certe cose riescono solo a Max.

L'altro, Sergio Perez, si è dovuto nuovamente accontentare di un piazzamento. Voleva di più, invece si è ritrovato nella medesima condizione di tante altre domeniche: in lotta con la Mercedes per un posto sul podio, ma mai veramente in grado di avvicinare Verstappen, sia fisicamente in gara che nei tempi. Stavolta c'era la sensazione che, con le motivazioni a mille, a Checo riuscisse ciò che non gli era riuscito un anno fa. Invece, un popolo accorso in pista solo per lui ha dovuto nuovamente applaudire un altro (e fischiarne, senza motivo, un altro ancora), con Checo che più di 3° non ha fatto. Senza la lunga sosta (5”0), forse, l'undercut avrebbe potuto funzionare, sebbene sia lecito pensare che in caso di sosta priva di intoppi la Mercedes con Hamilton avrebbe prontamente reagito. Tuttavia, il distacco da Verstappen sarebbe rimasto pressoché lo stesso, ovvero più di 15”.

Insomma, su una macchina diventata imprendibile in questa seconda parte di stagione, la differenza l'ha fatta Max. Il quale, adesso, vuole finire di slancio: la Red Bull viene da 9 vittorie consecutive ed è a -2 dal record storico della McLaren di 11 successi consecutivi, messi insieme tra i GP Brasile e Belgio del 1988. Era la strepitosa Mp4-4 di Senna e Prost, due che, loro sì, su una macchina imprendibile si giocavano le vittorie. Questo, oggi, per Sergio Perez è praticamente impossibile. Pur dando il massimo.

Verstappen: "Cercherò di vincere ancora"


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