AlphaTauri, reprimenda a Tsunoda per aver slacciato le cinture

AlphaTauri, reprimenda a Tsunoda per aver slacciato le cinture© Getty Images

La guida con le cinture anche solo in parte allentate è costata al pilota una reprimenda. Un problema al differenziale all'origine del ritiro, problema non riscontrato subito dai dati

05.09.2022 09:42

Costa una reprimenda, non solo il ritiro, l'episodio che ha visto protagonista Yuki Tsunoda in Olanda. L'AlphaTauri, dopo il secondo pit-stop, non vuole saperne d'andare dritta. Piuttosto, "drifta", va di traverso, tanto da portare il pilota giapponese a pensare a una ruota fissata male.

Così, lo stop, il fare per allentare le cinture e prepararsi a scendere dalla monoposto: ritiro. Invece, no. Discute con il team e decide di riportarla ai box, giacché i dati - che quasi mai dovrebbero mentire - non riportano alcunché di anomalo, sin dal ritorno in pista dopo la seconda sosta.

La stranezza di una macchina che non va dritta

"Dopo essermi fermato per montare le hard, ho avvertito un problema con la macchina, ma in quel momento il team non riusciva a vedere nulla, così mi hanno richiamato al box. Tuttavia, quando sono tornato in pista, sentivo ancora qualcosa di strano e il team ha poi confermato via radio, così abbiamo dovuto ritirare la vettura”, la spiegazione di Tsunoda dell'accaduto.

L'investigazione dei commissari

Diventa un episodio analizzato nel dopogara dai commissari, Tsuonda reo d'aver guidato in condizioni non sicure. Anche solo allentare le cinture diventa una manovra impossibile da rimediare, il pilota non è in grado di tirare le fibbie multipunto come necessario per restare saldamente assicurato al sedile. È un'operazione rimessa ai meccanici, quella di "spremere" il pilota contro il sedile, tirando le cinture. Operazione effettuata al pit-stop successivo, il terzo prima del ritiro in pista.


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