Grazie alla vittoria nel Gp del Brasile - la prima stagionale - Mark Webber conquista anche il terzo posto nella classifica finale del campionato del mondo, precedendo Fernando Alonso per 1 solo punto.
L’australiano è andato al comando della gara al 29° giro, complice un problema al cambio che ha rallentato la gara di Sebastian Vettel, sino a quel momento leader indiscusso. «È il risultato giusto per cominciare nel migliore dei modi il 2012, in cui mi auguro di essere più competitivo - dice Webber - tutto il week-end è iniziato bene, ero fiducioso, anche se la pole di Vettel era irraggiungibile. Sarebbe stato bello duellare insieme per tutta la gara, ma lui ha dovuto rallentare per un problema al cambio. È una vittoria, la prendo così per come è venuta, perchè questa stagione ho avuto anche una bella dose di sfortuna. È bello sia per me che per il team finire il campionato con una doppietta. Mi sono goduto gli ultimi giri, voglio dedicare questa vittoria ad un mio caro amico, Bob Woods, al momento ammalato. Questo risultato è per te».
Per Sebastian Vettel una “parziale” battuta di arresto, perché il problema al cambio evidenziatosi nelle prime battute di gara lo ha di fatto privato di una vittoria certa, sebbene il campione del mondo sia comunque terminato al secondo posto alle spalle del compagno di squadra Mark Webber.
«All’inizio la vettura era perfetta ed avevo subito costruito un buon vantaggio su Webber. Poi via radio mi hanno avvisato che dalla telemetria avevano visto un problema nell’utilizzo della seconda e terza marcia, così ho dovuto cambiare stile di guida, tirando al minimo questi due rapporti, usandoli il meno possibile. Nell’ultima parte di gara dovevo utilizzare solo le marcie più alte, mi è venuto in mente Ayrton Senna quando vinse nel 1991 con il cambio quasi bloccato. Dopo una stagione come questa, non mi sembra il caso di parlare di sfortuna. Prima o poi un guasto tecnico arriva, è qualche cosa al di fuori del tuo controllo. Dire che sono deluso sarebbe decisamente troppo... Finire il campionato con una doppietta è sempre bello, soprattutto per il team. Logicamente, avrei preferito vincere, considerando la pole e il fatto che nella prima parte di gara ero al comando. È stata comunque una grande stagione, di cui andare fiero».
Cesare Maria Mannucci