Le auto del futuro? Le progettano all'Università

Le auto del futuro? Le progettano all'Università
La sfida dell’Università Niccolò Cusano: componenti multifunzionali per rendere le auto del futuro più leggere e veloci

01.12.2015 ( Aggiornata il 01.12.2015 12:55 )

Lo sviluppo di nuovi materiali nell’industria automobilistica ha un ruolo che nel tempo è stato sempre più centrale e ha permesso di realizzare vetture che, negli anni, sono state caratterizzate da performance sempre più elevate. Rigidezza e riduzione di peso sono stati tra i “must” degli ultimi anni, con l’obiettivo di ottenere rapporti peso-potenza sempre più vantaggiosi in termini di prestazioni e consumi, ma con uno sguardo sempre attento agli aspetti legati alla sicurezza, che le normative vigenti hanno con sempre maggiore attenzione messo al primo posto. Ma la sfida attuale che l’Università Niccolò Cusano affronta nel suo lavoro di ricerca è ancora più ambiziosa: il tentativo di scoprire materiali che permettano lo sviluppo di componenti multifunzionali, che possano cioè assorbire le funzioni normalmente delegate a due o più componenti. Ma è possibile? La risposta, che qualche anno fa poteva essere dubitativa, assume connotati sempre più certi e cominciano a farsi strada interessanti sviluppi nel campo della ricerca automobilistica. Esempi concreti sono la realizzazione di elementi termico strutturali utilizzando schiume metalliche, garantendo la realizzazione di elementi del veicolo capaci nello stesso tempo di dissipare calore, assorbire vibrazioni e di conferire leggerezza. Ancora più forte è l’interesse verso il grafene, materiale neonato e oggetto di estrema attenzione da parte di tutto il mondo industriale, ma le cui molteplici applicazioni e potenzialità sono tutte da esplorare. Quest’ultimo, miscelato con i materiali industrialmente conosciuti, permette di aumentare conducibilità elettrica, termica e resistenza meccanica. I ricercatori sono costantemente impegnati nello sviluppo dei processi per la produzione e alla continua ricerca di nuove applicazioni per questo materiale. Il laboratorio del Campus della Cusano, l’UnicusanoLab, è uno dei centri di ricerca che sta lavorando proprio su questo percorso. Parallelamente, la Comunità Europea ha deciso di stanziare miliardi di euro per incentivare la ricerca nel settore. Le case automobilistiche hanno raccolto la sfida e stanno investendo concretamente in ricerca e sviluppo. L’idea è chiara: condensare le funzioni di più componenti in uno solo può significare semplificare, aumentare le prestazioni e ridurre il peso per l’automobile. A titolo di esempio, una Ferrari Enzo ha una potenza di 660 HP con una massa del motore dichiarata di 225 kg; il risultato è una potenza specifica di 2,93 HP/kg. Ma che cosa potrebbe succedere se si riducesse il peso di qualche punto percentuale sul motore? E se la stessa cosa venisse fatta su componenti della carrozzeria? La risposta abbastanza scontata è che si avrebbero macchine più veloci, con minori consumi e, forse, anche con costi di produzione minori e più accessibili al nostro portafogli. La passione per i motori e quella per il lavoro di ricerca su queste tematiche hanno attivato nella facoltà d’Ingegneria dell’Università Niccolò Cusano un grande entusiasmo. La strada è ancora lunga ma la sfida è appena iniziata. A cura di Stefano Guarino Prof. Tecnologie e Sistemi di Lavorazione Università Niccolò Cusano (Nell'immagine una GTA Spano  con telaio in fibra di carbonio e grafene)  

  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi