Cordoglio per la scomparsa di Alberto Rogano

Cordoglio per la scomparsa di Alberto Rogano

Padre dell’attuale Direttore Generale di ACI Sport Marco Rogano, l'ing. Alberto è stato Presidente di ACI CSAI negli anni Settanta. “Lo sport è un fatto di vita”, diceva. Oggi l’ultimo saluto

Fiammetta La Guidara

27.06.2020 ( Aggiornata il 27.06.2020 09:24 )

Lutto nel mondo del motorsport: l’Ing. Alberto Rogano si è spento serenamente ieri, all’età di 99 anni, nella sua Ancona. Padre dell’attuale Direttore Generale di ACI Sport Marco Rogano, l’ing. Alberto era stato presidente di ACI CSAI negli anni Settanta.

Nato il 25 aprile del 1921, era divenuto ingegnere di elevate capacità ed era stato chiamato a collaborare da diverse realtà locali, tra le quali la città di Osimo. Nel settembre 1960 era stato coinvolto nella creazione della Federazione Nazionale Karting.

E' stato Presidente della Commissione Sportiva Automobilistica Italiana, antesignana dell'attuale Direzione Sportiva ACI Sport) negli anni Settanta con una conduzione attenta e lungimirante. Nel 1975 era stato insignito della Stella d'argento dirigenti CONI.

Le esequie si svolgeranno oggi – sabato 27 giugno – nella sua città di Ancoma, alle ore 11.15, alla Chiesa Parrocchiale del Sacro Cuore Servi di Maria, in Via Carlo Maratta.

Lo sport è vita

Grande appassionato di motorsport, che considerava anche come mezzo per promuovere la sicurezza stradale, vogliamo ricordarlo con un suo intervento, che era stato pubblicato sulle pagine di Autosprint dell’epoca, in un convegno contro le corse clandestine al quale aveva partecipato anche l'ing. Enzo Ferrari. L'articolo era stato scritto dall'allora direttore di Autosprint Marcello Sabbatini.

“Le corse automobilistiche in generale sono un fatto positivo o negativo nei confronti dell’educazione stradale? E’ un tema che ho sentito affiorare spesso", aveva detto l'ing. Alberto Rogano. "Da parte di chi sostiene che sono un fatto negativo si invoca quella tendenza del giovane a correre, e a correre naturalmente per imitare, per emulare i grandi assi del volante e a farlo non nelle sedi adatte, cioè sulle strade. Certamente è un fatto valido, che trova le sue radici in un certo malcostume che indubbiamente esiste. Però si sottovaluta a questo fine la funzione invece che possono avere positivamente le corse dal punto di vista dell’educazione stradale.

"Il modo per far sì che questo malcostume che noi vediamo e denunciamo delle corse fatte su strada venga meno, è proprio quello di dargli la possibilità di fare, di seguire questo loro istintivo impulso che è inutile negare, inutile cercare di comprimere. Bisogna dare il modo di farlo nelle sedi opportune, quindi nei circuiti agonistici appositamente preparati, dove ciò avvenga sotto la guida, sotto il controllo degli ufficali di gara, nel rispetto di una regolamentazione che è appunto la regolamentazione sportiva.

"Lo sport è un fatto di vita, è un fatto positivo, è inutile discutere circa il fatto che si debba o non si debba fare. Ha detto bene Ferrari, fin quando ci sarà vita, fin quando ci sarà una società organizzata, ci saranno le corse. Bisogna farle bene e per farle bene non ci si deve arrestare di fronte a qualsiasi motivo di settore che possa impedire di progredire su questa strada”,aveva concluso l’ing. Alberto Rogano, sempre fautore di regole giuste e sicure per il motorsport.


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