Si è spento il sorriso di Guido Forti

12.01.2013 ( Aggiornata il 12.01.2013 13:25 )

Guido Forti è stato team manager vincente per più di venti anni. In Formula Ford, in F.3 ed in F.3000, ma i giovani se lo ricordano per la sfortunata avventura in Formula Uno terminata nel 1996. È mancato venerdì 11 gennaio, in seguito a una complicazione del suo stato di salute, da tempo difficile, a dieci anni dal suo ultimo coinvolgimento diretto con le corse, in F.3000.
Aveva iniziato l’attività sportiva a fine anni Sessanta, come valido pilota delle “Pettarelle” mentre calcava i palcoscenici dell’avanspettacolo. Con la piccola monoposto caricata sul tettuccio della Fiat 1100, passava da Pino Repetto per registrare il bicilindrico prima di andare a Monza, faceva la coda come tutti gli altri. Ma era impaziente, voleva correre, guidare ed anche farla pilotare da altri la sua monoposto. Il piglio lungimirante era quello che lo distingueva.
Nel 1969 conobbe Paolo Guerci, dopo qualche anno iniziarono a vincere con Renzo Zorzi a Montecarlo un rocambolesco GP di Formula Tre nel 1975 con una monoposto sempre del “Mago alessandrino”; poi con Teo Fabi in Formula Ford, lui ormai calato nel ruolo del manager a tempo pieno e “paolino” il tecnico “rubato” al “Pino”. Il Sudamerica era allora una chimera per molti, vinse anche dall’altra parte del mondo con Oscar Larrauri.
Il momento era quello giusto, con Mauro Ghislieri fondava la Gieffe a Valenza, mentre a Castelceriolo creava la Forti Corse con Guerci ed in quella piccola officina costruiva le vittorie di Larrauri, Forini, Berteggia, Larini, Morbidelli. Nella moderna sede di Alessandria invece i successivi trionfi di Schiattarella, Montermini, Naspetti, Amati, Diniz, Noda, Vandone, De Simone, Badoer, Moreno, Giovanardi, Langes.



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