Emozione al volante dell'Audi RS5 DTM (VIDEO)

Emozione al volante dell'Audi RS5 DTM (VIDEO)
Abbiamo guidato la macchina di Rockenfeller campionessa 2013. Il camera car del nostro test in pista

Alberto Sabbatini

17.01.2014 ( Aggiornata il 17.01.2014 18:21 )

La prova completa della macchina e le emozioni che sa scatenare le avete lette sul numero 3 di Autosprint ancora in edicola. Qui vi proponiamo però un documento esclusivo: il video del nostro giro di pista al volante dell'Audi RS5 DTM Rockenfeller. Abbiamo avuto l'occasione di guidare in un test esclusivo sul circuito di Misano la macchina ufficiale che ha vinto il campionato turismo tedesco 2013 e vi riproponiamo il video, che i lettori Autosprint in versione per iPad già hanno trovato sulla loro copia digitale allegata al numero scaricato da iTunes o dal nostro store insieme a un'intervista al dr. Ullrich, capo del motorsport Audi. L'Audi Rs5 DTM non deriva dal modello stradale, ma in base al regolamento DTM è una silhouette. Ovvero un prototipo egro e proprio con le forme e le dimensioni della macchina stradale. Un po' come le Nascar americane. Il posto guida è molto arretrato per bilanciare il peso e l'abitacolo non ha niente a che vedere con quello della macchina di serie ma somiglia a quello di un prototipo. Il motore è un V8 4 litri a benzina atmosferico da 460 cavalli e il telaio è in fibra di carbonio. Anche i freni sono in carbonio. Ecco un estratto dall'articolo della prova pubblicato su Autosprint. Il V8 di 4 litri romba che è un piacere. Un suono pieno, fragoroso, coinvolgente che “sa” di potenza bruta. Come dice Vettel per spiegare perché le vetture elettriche non potranno mai aver fascino nelle corse: un’auto da corsa deve far rumore e puzzare, sennò non c’è sapore di racing. Questa Rs5 Dtm in realtà  (almeno finché non sollecito i freni) non puzza, ma in quanto a rumore ce n’è da vendere! La frizione serve solo per muoversi dai box e partire in corsa. Esco dal garage, prendo confidenza con le gomme fredde, poi accelero gradatamente. Dopo i primi minuti comincio a spingere (entro i miei limiti). La frenata dei dischi in carbonio è potentissima, ma costretto a usare il sinistro perché la pedaliera è fatta così, fatico a modulare bene il pedale. Sulla razza destra del volante c’è anche un pulsante nero con scritto “caliper” che serve a a spruzzare acqua sulle pinze per raffreddarle, ma a Misano non si usa: non è una pista impegnativa per i freni. C’è invece un altro bel tasto con scritto “brake”. È un dispositivo che blocca i freni posteriori e serve nelle partenze. Funziona così: si dà gas, schiacciando il pulsante si tiene frenata la macchina col motore in tiro, poi allo spegnersi dei semafori si rilascia il pulsante che sblocca i freni e la macchina schizza via. A quel punto bisogna modulare con frizione e gas l’accelerazione per gestire il patinamento. Il Dtm - come dicevamo all’inizio - è una categoria “dura e pura”: non c’è traction control, non c’è abs e nemmeno launch control. Tutto è gestito dal piede destro del pilota che deve modulare nel modo giusto acceleratore e freno in entrata e in uscita di curva… Il resto dell'articolo su Autosprint n.3 ancora in edicola fino al 20 gennaio. Alberto Sabbatini Qui sotto, il video della prova

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