Sophia Floersch: "Credibilità delle corse a rischio"

Sophia Floersch: "Credibilità delle corse a rischio"

Jean Alesi vende la F40 per tovare il budget per far correre il filgio in F2 e la giovane tedesca si scaglia contro un sistema che premia la borsa al posto del talento

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10.06.2020 17:54

Quanto costa una stagione completa in Formula 2? Un enormità per un giovane pilota, anche se di cognome fa Alesi.

Giuliano, figlio dell’ex pilota Ferrari Jean, ha trovato il budget per partecipare alla prossima stagione di F2 solo grazie al sacrificio del padre, che ha venduto la sua F40 per raccogliere la somma necessaria per continuare a coltivare il sogno di approdare in F1.

Da un lato una storia che ha del romantico, dall’altro la cruda realtà: il motorsport è roba da ricchi.

Lo j’accuse al sistema arriva, via social, da Sophia Floersch. La 20enne tedesca, sopravvissuta al terribile incidente di Macao nel 2018 e che, alla fine di un lungo percorso di recupero, ha trovato un ingaggio in F3 con Campos, lo ha scritto chiaro e tondo sulla sua pagina:

“Non sono figlia ‘di’. Non abbiamo una Ferrari F40. 1.8 milioni per un sedile in F2 e nessuno sponsor per un pilota della Ferrari Driver Academy? Finanziare il talento è diverso, vero?”

Lo sfogo ha toccato un nervo scoperto, scatenando commenti al post tra gli appassionati, divisi tra chi ha dato ragione alla ventenne tedesca e chi, rassegnato, non ha fatto altro che prendere atto del presente, fiducioso però che gli sponsor, alla fine, premiano il talento.

Non è una polemica nuova a questo mondo, i piloti paganti ci sono sempre stati, ma il problema è quando il piede destro non è supportato dalla valigia: questione che si sta facendo sempre più seria in questi tempi di crisi.

Infatti, le barriere all’ingresso al mondo delle corse stanno diventando sempre più alte e gli sponsor non bastano più perché, come fa notare la stessa Sofia in una delle sue risposte, di nuove sponsorizzazioni, esterne al motorsport, nelle categorie propedeutiche o nella classe regina, ne sono arrivate ben poche.

Insomma, nel mondo delle corse attuale c’è sempre meno spazio per il talento vero? La credibilità del movimento è minata dalle nuove leve che vanno avanti più per il portafoglio che per la velocità?

Quello che è certo, è che la fotografia attuale lascia spazi ristretti alla meritocrazia.

Senza nulla togliere alla bravura di nessuno, quando dal portare la valigia per avere il sedile, si arriva a comprare una scuderia, tanto da far passare per dei "poveracci" quelli che una volta erano privilegiati, i famosi “figli di”, la Formula 1 è chiamata a rivedere se stessa per salvare tutto il movimento e il proprio DNA.  


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