Ci sarà
Jeff Gordon in pole position per la
500 Miglia di Daytona, gara d'apertura della
Nascar Sprint Cup Series. Aiutatosi durante la sessione con
Jimmie Johnson, il quattro volte campione ha tratto il meglio dalla "spinta" del compagno di squadra (
leader del Q2) relegandolo in extremis al secondo posto. Alle loro spalle le tre Toyota del team Gibbs con
Denny Hamlin,
Matt Kenseth e
Kyle Busch, oltre che la Chevy di
Kasey Kahne: va ricordato tuttavia che le posizioni oltre la prima fila verranno rimescolate come tradizione con le due gare di qualifica, i
Budweiser Duel.
A generare interesse e... polemiche, è stato il fatto di
aver disputato per la prima volta la qualifica con un formato "stile Formula 1" anche se col Q1 diviso per gruppi. Dopo anni in cui la "superpole" vedeva di fatto protagoniste solo vetture e motori, essendo il
fattore-pilota assolutamente minoritario a Daytona quando si viaggia in solitaria, le scie e la tattica sono diventate fondamentali, portando a qualche problema di troppo.
In primis, i piloti più "disperati" nella corsa per un posto al via (per il fatto di non avere provisional), si sono lanciati nel gruppo a capofitto, ostacolando i più forti. Risultato, un vero e proprio "big one" in cui
Clint Bowyer, toccando Reed Sorenson, ha seminato il panico. Prima di attaccare in modo veemente la
Nascar per l'adozione del nuovo format su un circuito quantomeno poco adatto. Inoltre, all'inizio di ciascun segmento della qualifica, i piloti si incolonnavano a passo d'uomo in fondo alla pit-lane in cerca dei rispettivi "compagni di scia". Causando veri e propri ingorghi...
Da sottolineare anche le
difficoltà del team Stewart-Haas, con quattro piloti, incluso il
campione in carica Kevin Harvick, tutti
eliminati al Q1. Ottime invece le prove dei
fratelli Dillon,
Ty e
Austin, che hanno chiuso rispettivamente ottavo e nono per il team del
nonno Richard Childress.
Marco Cortesi