24 Ore di Daytona, vittoria per Alonso

24 Ore di Daytona, vittoria per Alonso

Successo per lo spagnolo al suo secondo tentativo. DragonSpeed, BMW e Lamborghini le vincitrici nelle altre classi

Michele Salvatore

27.01.2019 21:25

Alonso, Kobayashi, Jordan Taylor e Renger van der Zarden sulla Cadillac del team Wayne Taylor Racing sono i vincitori dell’edizione 2019 della 24 Ore di Daytona.

L’equipaggio è stato dichiarato vincitore dopo che, l’ennesimo violento scroscio di pioggia abbattutosi sull’autodromo americano, aveva portato i commissari a esporre la bandiera rossa a causa dell’impraticabilità della pista

Pioggia convitata di pietra alla classica statunitense, che ha causato numerosi incidenti e interruzioni durante tutto l’arco della corsa. L’ultimo acquazzone, arrivato quando mancavano poco meno di due ore alla fine, ha praticamente costretto la direzione a dichiarare conclusi i giochi e a incoronare Alonso e compagni.

Per lo spagnolo dopo il successo alla 24 ore di Le Mans è un primo posto storico, guadagnato alla sua seconda apparizione a Daytona. E bisogna dire che, sul successo del team WRT, c’è la firma del due volte Campione del Mondo di F.1, autore di un grande stint nella notte e del sorpasso decisivo sull’Acura condotta in quel momento da Felipe Nasr dopo un’esaltante battaglia sotto la pioggia scrosciate. Posizione guadagnata al momento giusto, poco prima dell’ultima e decisiva interruzione.

È il secondo successo in tre anni a Daytona per il team WRT, il terzo consecutivo di una Cadillac nell’era delle DPi.

Dietro la Cadillac #10, le due Acura con l’equipaggio composto da Nasr, Derani e Curran secondo e i compagni di team Castroneves, Taylor e Rossi terzi.

I grandi delusi della gara sono gli uomini del team Joest, traditi dall’affidabilità della Mazda. La vettura, veloce durante il Roar, capace di battere il record della pista in qualifica, si è dimostrata fragile. Il doppio e doloroso addio è avvenuto attorno alla settima ora, con la #77 fermata da un guasto al motore e la #55 ammutolita da un problema elettrico.

In LMP2, la vittoria è andata alla DragonSpeed Oreca di #18 di Maldonado, Saavedra e Gonzalez e Cullen.

In GTLM, BMW ha colto un successo che ha un sapore molto speciale. Pochi giorni fa la squadra ha pianto la scomparsa dello storico team manager Lamm, oggi Farfus, Hetra, Eng e Connor hanno onorato la sua memoria con un successo arrivato dopo una gara combattutissima e ricca di colpi di scena. Quello più clamoroso è stato l’incidente tra la Porsche di Makowiecki e la Ford di Hand, che ha messo fuorigioco due possibili contendenti per la vittoria di classe.

Ma la gara si è decisa con il sorpasso di Farfus ai danni della Ferrari di condotta da Calado poco prima dell’ultima interruzione.

La 488 #52 di Molina, Pier Guidi, Molina e Calado ha terminato così la sua gara al secondo posto, davanti all Ford di Westbrook, Dixon  e Briscoe che completa il podio. Per la #67, però, c’è un grosso rammarico: quel pit stop poco prima dell’ultima bandiera rossa ha fatto sfumare una possibile vittoria.

In GTD è ancora una volta il GRT Grasser Racing Team a conquistare il successo. La Lamborghini Huracan GT3 di Bortolotti, Ineichen, Breukers e Engelhart ha portato a casa la seconda vittoria consecutiva dopo il primo posto di classe del 2018.


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