Indycar 2020, debutta l'Aeroscreen firmato Red Bull

Indycar 2020, debutta l'Aeroscreen firmato Red Bull

La serie americana ha scelto la soluzione scartata dalla Formula 1. Il dispositivo è, in realtà, un mix di Halo e Aeroscreen, è stato sviluppato da Red Bull Advanced Technologies e verrà perfezionato anche con Dallara

Fabiano Polimeni

24.05.2019 ( Aggiornata il 24.05.2019 18:13 )

Non è l’Aeroscreen che provò la Formula 1 nel 2016. Le brevissime uscite nel corso delle libere 1 furono sufficienti a rilevare i problemi principali del dispositivo sviluppato, allora, da Red Bull: anzitutto, la distorsione della visuale, segnalata da Vettel.

L’Aeroscreen che utilizzerà la Indycar dal 2020 è piuttosto diverso. Sviluppato da Red Bull Advanced Technologies, ne è stata confermata l’introduzione dal prossimo campionato. Prima, in estate, verrà testato e sviluppato ulteriormente con prove in pista da parte di alcune squadre. In autunno, la struttura di protezione verrà consegnata a tutti i team.

PARABREZZA E HALO INSIEME

È, piuttosto, un Halo evoluto con la presenza di un parabrezza, dove il primo Aeroscreen non prevedeva alcun pilone centrale davanti al pilota, bensì due bassi e sul tre quarti anteriore accanto agli specchietti. Cambia anche l'altezza, apparentemente superiore, fino a superare la calotta del casco.

La Indycar ha introdotto quest’anno un piccolo profilo davanti al cockpit, provvedimento parziale per deviare eventuali grandi detriti dall’impatto con il casco del pilota.

L’Aeroscreen è un passo più completo nella protezione del casco. È installato su una struttura in titanio (materiale del quale è composto l’Halo della Formula 1). Il parabrezza è una lastra di protezione balistica e, il sistema nel suo insieme, è in grado di resistere a un carico di 150 kiloNetwon (circa 15 tonnellate; ndr) equivalente ai valori di resistenza offerti dall’Halo della Formula 1.

SVILUPPI IN ARRIVO ANCHE CON DALLARA

Il “parabrezza” verrà dotato di un rivestimento antiriflesso applicato nella parte interna della lastra e potrà essere arricchito da un elemento riscaldante antiappannamento e, da valutare, anche delle pellicole simili a quelle impiegate sulle visiere dei caschi, tear-off rimovibili.

Uno dei problemi da superare sarà la “climatizzazione” dell’abitacolo, vista la barriera opposta dall’Aeroscreen all’aria che investe il casco. Red Bull Advanced Technologies lavorerà con Dallara per sviluppare una soluzione per offrire un raffreddamento adeguato al pilota.

“Sin dallo sviluppo dei primi prototipi e dimostrazioni nel 2016, il potenziale dell’Aeroscreen nell’incrementare la sicurezza dei piloti in caso di impatti frontali nell’area del cockpit è stato chiaro.

Questa partnership con la Indycar dà a Red Bull Advanced Technologies la forza per esplorare appieno quel potenziale e offrire un sistema di protezione che aiuterà a prevenire gravi ferite e, potenzialmente, salvare vite nella serie monoposto di riferimento negli Stati Uniti.

Lavoreremo a stretto contatto con la Indycar e i suoi piloti per rifinire e perfezionare l’Aeroscreen e non vediamo l’ora di vedere i risultati sulle macchine 2020”, ha commentato Christian Horner.


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