IndyCar: Ericsson dal crash alla vittoria a Nashville

IndyCar: Ericsson dal crash alla vittoria a Nashville

Dopo il terribile ribaltamento della sua Dallara il pilota svedese è stato fenomenale, recuperando e riuscendo a portare a casa il suo secondo successso

Marco Cortesi

09.08.2021 11:34

Marcus Ericsson ha conquistato a Nashville la sua seconda vittoria in IndyCar. Un successo incredibile considerato che, dopo 4 giri, la sua Dallara era decollata paurosamente in aria dopo aver centrato, per un errore di valutazione, Sebastien Bourdais. L'esito del Grand Prix della Music City è stato un po' l'immagine di tutta la corsa, imprevedibile e per certi aspetti improbabile, con nove caution e contatti a ripetizione su un tracciato stretto e sconnesso. Per certi versi, una pista non adeguata ai livelli di agonismo e aggressività dell'IndyCar, e i risultati si sono visti.

Dal botto al primo gradino del podio

Ma come ha fatto Ericsson a passare dal disastro al successo? E' presto detto. Prima di tutto, ha contato su una Dallara indistruttibile, miracolosamente uscita dal botto solo con l'ala rotta. Poi, ha sfruttato le safety-car. Fermandosi a rifornire nelle fasi iniziali, lo svedese ha potuto chiudere la corsa con solamente un'altra sosta e, via via che si succedevano i pit-stop dei rivali, ha scalato le posizioni. Accodati una volta, accodati l'altra, al giro 33 è riuscito addirittura a beffare il dominatore iniziale Colton Herta.

E non è stato l'unico a farlo: quando ci sono così tante caution, gli "undercut" sono incredibilmente efficaci. I primi nove piloti in classifica finale si sono tutti fermati insieme a Ericsson al giro 45 per il loro ultimo stop, e hanno preso la top-10 indipendentemente da quello che gli era capitato in gara. Chi aveva pianificato la sosta successivamente, ha mangiato la polvere.

Sportellate e squalifiche

Una volta davanti, Ericsson si è fatto gli affari propri senza commettere errori, sapendo che solo Herta aveva il potenziale per passarlo di forza. Ripartito sesto dopo il suo secondo rifornimento (al giro 52) il californiano ha disperatamente cercato la rimonta, finendo a muro quando si trovava secondo a pochi centesimi da Ericsson. A quel punto, per il pilota di Ganassi è stata fatta.

Per il resto, la gara verrà ricordata per tantissimi contatti, incluso un "big one" al giro 19 causato da una sportellata di Will Power al compagno Simon Pagenaud. Con la pista bloccata, il gruppo si è accatastato portando all'inevitabile interruzione. Tra l'altro, Power si è poi ripetuto più in là nella serata centrando un altro compagno, Scott McLaughlin. Tra i contatti più rilevanti, quello che ha portato alla penalità Pato O'Ward, poi tredicesimo, e quello che ha causato lo "switch" in testa alla gara, con VeeKay da solo a muro al giro 24.

Ma nel round di Nashville c’è stato anche spazio per un allagamento in curva 3, e una squalifica per “non mantenimento di una velocità competitiva” affibbiata a Cody Ware. Alla fine, a spuntarla per il podio sono stati Scott Dixon (ora secondo in campionato) e James Hinchcliffe, seguiti da Ryan Hunter-Reay e Graham Rahal. Come detto, le soste hanno deciso buona parte dell'esito: Ed Jones ha concluso sesto nonostante un contatto e relativa penalità, mentre Alex Palou ha incrementato il suo margine in classifica con un settimo posto nonostante il coinvolgimento in due degli stop. Semplicemente, hanno azzeccato il momento giusto per fermarsi. A seguire, Felix Rosenqvist, Helio Castroneves e Josef Newgarden. Quest'ultimo, con un braccetto piegato da una toccata nei primi giri, è stato il primo in classifica tra coloro che si erano fermati più tardi, al giro 52.

Grosjean 16°

Romain Grosjean, che ha effettuato la sua seconda sosta al giro 56, ha finito sedicesimo, seguito da Alexander Rossi che ha tentato un cambio strategico, senza riuscire nell'intento.

L'evento di Nashville si è chiuso con un enorme successo promozionale e di pubblico, degno dei tempi d'oro della categoria, ma con una prova agonistica non delle migliori. Sicuramente, se il pubblico cercava spettacolo, l'ha avuto, ma la speranza per il futuro è che si possa offrire più qualità anche dal lato sportivo, come quasi sempre accade nella categoria.

L'ordine d'arrivo del Big Machine Music City Grand Prix di Nashville:

1 - Marcus Ericsson - (Dallara-Honda) - Ganassi - 80 giri
2 - Scott Dixon - (Dallara-Honda) - Ganassi - 1"5596
3 - James Hinchcliffe - (Dallara-Honda) - Andretti - 2"3918
4 - Ryan Hunter-Reay - (Dallara-Honda) - Andretti - 2"8015
5 - Graham Rahal - (Dallara-Honda) - RLL - 4"0833
6 - Ed Jones - (Dallara-Honda) - Coyne - 4"7715
7 - Alex Palou - (Dallara-Honda) - Ganassi - 5"5333
8 - Felix Rosenqvist - (Dallara-Chevy) - AMSP - 5"9667
9 - Helio Castroneves - (Dallara-Honda) - Shank - 6"7874
10 - Josef Newgarden - (Dallara-Chevy) - Penske - 7"5286


In campionato


1. Palou 410;
2. Dixon 368;
3. O'Ward 362;
4. Newgarden 335;
5. Ericsson 331.


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