L'Audi ha chiuso tutti i giochi nel
Mondiale Endurance con una gara di anticipo sulla conclusione della stagione. Nella
6 Ore di Shanghai che si è corsa sabato 9 novembre, la Casa di Ingolstadt
ha centrato il successo con Treluyer-Lotterer-Fassler e ha visto laurearsi campioni del mondo
McNish-Kristensen-Duval, mentre nella precedente gara, al Fuji, si era già assicurata il titolo Costruttori.
Che il marchio tedesco avesse
quasi in tasca anche il titolo Piloti era evidente già alla vigilia della gara, ma ad agevolarlo nel compito di conquistarlo è stata, però, la
Toyota, che ha buttato via una corsa che stava dominando. I suoi equipaggi
Wurz-Lapierre, partiti dalla pole, e Davidson-Sarrazin-Buemi
si sono alternati al comando per le prime 4 ore di gara, infliggendo alle
due Audi ufficiali un giro di distacco. Poi, però, Davidson-Sarrazin-Buemi hanno
rotto una sospensione e si sono ritirati; Wurz-Lapierre
hanno accusato una foratura e nel finale l'austriaco ha accusato uno scarso rendimento dei pneumatici, per una scelta di mescola sbagliata.
Treluyer-Lotterer-Fassler, anche loro attardati inizialmente da una foratura, sono così gradatamente
riusciti a recuperare il gap; poi al 173° dei 190 giri un sempre velocissimo Treluyer ha saputo approfittare benissimo di una fase di doppiaggi, ha infilato Wurz ed è andato a vincere.
In Lmp2 si è invece registrato un dominio di
Rusinov-J.Martin-Conway. Anche in Gte Pro non vi è stata storia, con il
dominio dell'Aston Martin che ha siglato un 1-2 con Turner-Mucke, i quali sono passati in testa alla classifica Piloti, e Senna-Lamy-Stanaway; la Casa inglese si è a sua volta portata in testa della classifica Costruttori.
Soltanto quarta la Ferrari di Bruni-Fisichella attardata da problemi di gomme che ha finito davanti alla vettura gemella di
Vilander-Kobayashi.
Successo insperato dell'altra
Ferrari in Gte Am, grazie a
Aguas-Potolicchio-Rigon che si sono imposti dopo il ritiro per problemi elettrici dell'Aston Martin di Nygaard-Poulsen-Thiim, che avevano dominato per i primi 100 giri di gara.
Marco Ragazzoni