da Sakhir: Roberto Chinchero
Un quinto posto, abbinato al successo di tappa dei compagni di squadra
Neel Jani, Romain Dumas e Marc Lieb in questa 6 Ore del Bahrain (ultima prova del WEC 2015) ha dato il via ai festeggiamenti dell’equipaggio della Porsche numero 17, ovvero quella di
Mark Webber, Brendon Hartley e Timo Bernhard. Ad impedire all’Audi di
Andre Lotterer, Benoit Treluyer e Marcel Fassler di coronare il sogno iridato è stata una sola posizione: serviva una vittoria (considerando il piazzamento dei rivali) ed è arrivata una seconda piazza.
Per l’equipaggio che ha festeggiato il
titolo iridato Endurance sembrava una gara in discesa, ma i problemi sulla 919 Hybrid non sono mancati. Iniziando nelle prime fasi di gara, quando un
guasto ad una valvola è costato cinque giri. La minaccia Audi si è fatta progressivamente più grande, ma anche Lotterer ha dovuto fare i conti con una
sosta imprevista ai box a causa di un problema ad un dado di una ruota. L’ultima paura nel box
Porsche è arrivata ad un’ora dal termine, quando il problema di inizio gara è riapparso. Altra sosta, e con calma il problema è stato nuovamente risolto.
A quel punto per
Webber, molto prudente, si è trattato di tornare in pista a concludere a ritmo blando le poche tornate che mancavano allo scoccare delle sei ore.
«Abbiamo avuto un sacco di problemi ed è stato molto stressante – ha commentato –
ma proprio in questa circostanza è emersa la qualità della squadra». Per l’australiano un successo di grande portata, dopo anni in cui aveva cercato invano il massimo risultato in Formula Uno.