24 Ore di Le Mans 2018, Alonso cavaliere nella notte

24 Ore di Le Mans 2018, Alonso cavaliere nella notte© sutton-images.com

Un talento mortificato in Formula 1 dall'assenza di una monoposto competitiva, la possibilità di un 2019 in Indycar, l'analisi del momento cruciale della 24 Ore di Le Mans nelle parole di Fernando

Fabiano Polimeni

18.06.2018 ( Aggiornata il 18.06.2018 09:42 )

Missione compiuta. È uno sforzo collettivo vincere una gara Endurance, tanto più una 24 Ore di Le Mans. Meriti da ripartire tra l’intero equipaggio della Toyota TS050 Hybrid numero 8 e a far la propria, importantissima, parte, Fernando Alonso. È stato l’artefice del recupero notturno sulla numero 8 in testa, ha portato l’azzeramento del gap di oltre 2 minuti e mezzo registrato nel turno di guida di Sebastien Buemi, anche a causa della penalizzazione rimediata in regime di Safety Car.

«Sono state 24 ore intense, con due macchine separate più o meno da 1 minuto per l’intera gara, in questo momento sto solo provando a godere ogni singolo secondo di questo momento», racconta a caldo Fernando. Per una Toyota in testa, con Lopez, a gestire, l’altra, con Alonso, all’inseguimento nella notte, ritmo favorito da condizioni tecniche che hanno avvantaggiato il pilota spagnolo: «Nel corso della notte ci sono problemi con la temperatura delle gomme, scende un po’ e io, che solitamente le riscaldo un po’ più degli altri piloti, soffro quando fa molto caldo perché si innesca il surriscaldamento. Di notte, però, trovo di solito più prestazione. Anche la nostra macchina era leggermente migliore in condizioni di gara fredde, la configurazione era pianificata per un ambiente freddo e lo abbiamo trovato di notte».

E’ stato uno dei passaggi cruciali della corsa, che ha rimesso in gioco gli equilibri tra le due TS050. Dalla Francia, alla Francia. Da Le Mans al Paul Ricard, dalla gioia per un trionfo necessario nell’inseguimento alla Tripla Corona alla constatazione di una realtà, in Formula 1, che lo riporterà ai limiti tecnici della McLaren, ingabbiato in posizioni dalle quali è impossibile raggiungere la vetta. Non si scopre certo con la gara da solista della Toyota in LMP1 la capacità ancora innata di essere vincente di Alonso. Come non si scopre all’alba dopo i festeggiamenti per il successo l’assenza di un sedile per essere al vertice nel 2019 in Formula 1.

«Ho già vinto a Spa, dove ho la possibilità vinco, dove non ce l’ho, provo. Quel che non faccio mai è mollare. Sì, probabilmente questa è la vittoria più importante della mia vita, se guardi ai grandi appuntamenti nel mondo delle corse trovi la 24 Ore di Le Mans, la 500 Miglia di Indianapolis, il Rally di Montecarlo, sono corse storiche che tutti abbiamo in mente e, da pilota, è importantissimo vincerle», le parole di Fernando, riportate da as.

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Una Formula 1 che sembra aver esaurito da tempo la possibilità di offrire qualcosa di importante a Fernando può lasciar spazio ad altro in vista del 2019, a un campionato Indycar da affiancare al finale di Super Stagione WEC. Fernando ripete che, del futuro, parlerà dopo l’estate: «La Tripla Corona resta un obiettivo molto attraente, solo un uomo nella storia è riuscito a centrarlo. Sto provando a vincere anche il mondiale Endurance, ho il titolo di Formula 1, sarebbe per certi versi una Tripla Corona. Indianapolis? È vero che quando hai Le Mans e te ne serve solo un’altra ti chiama un po’ di più».

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