24H Daytona: vincono Cadillac, BMW e Lamborghini

24H Daytona: vincono Cadillac, BMW e Lamborghini

Successo assoluto di Van der Zande, Briscoe, Dixon e Kobayashi nella prima prova della serie Imsa, mentre in GTLM primeggiano Krohn-Edwards-Farfus-Mostert e in GTD Caldarelli-Snow-Sellers-Lewis

Maurizio Voltini

26.01.2020 21:20

Gran galoppata della Cadillac numero 10 del Taylor Racing quella che si è vista in questa edizione della 24 Ore di Daytona, la classica gara in Florida che apre la stagione Imsa e in generale l'endurance internazionale. È stata un'edizione record, grazie a ben 809 giri completati dall'equipaggio composto da Renger van der Zande, Ryan Briscoe, Scott Dixon e Kamui Kobayashi.

Sottotono la LMP2, dove si impone la Oreca n.81 di Ben Hanley, Henrik Hedman, Colin Braun e Harrison Newey. Le classi GT invece si sono decise solo a un'ora circa alla conclusione. In GTLM ha svettato un po' a sorpresa la BMW n.24 di John Edwards, Augusto Farfus, Chaz Mostert e Jesse Krohn, mentre in GTD la Lamborghini ha ottenuto un ottimo risultato con due macchine davanti a tutti, in particolare quella del Paul Miller Racing condotta da Andrea Caldarelli, Madison Snow, Bryan Sellers e Corey Lewis.

La gara si è sviluppata in modo abbastanza lineare e senza incidenti seri, fattore che ha contribuito al record non solo in velocità complessiva, ma anche relativamente al più lungo periodo senza neutralizzazioni. Al via Jarvis era scattato bene dalla pole sulla Mazda n.77 condivisa con Nunez e Pla, mentre Nasr (Cadillac n.31 con Conway, Derani e Albuquerque) supera prima Bomarito e poi Montoya (rispettivamente Mazda 55 con Tincknell-HunterReay e Acura n.6 con Cameron-Pagenaud) portandosi 2°. Ma presto ci si accorge che ad avere il passo gara migliore, sfruttando bene anche i pit-stop, è la Cadillac guidata inizialmente da Briscoe e poi da Kobayashi, autore fra l'altro di un bel sorpasso nella lotta con Nunez e di un altro bel duello con Bourdais.

Il passo della Cadillac n.10 non viene rovinato nemmeno dalle penalità: a Kamui per eccesso di velocità in pitlane (10 secondi) e soprattutto a Ryan per essere entrato in pista col rosso (60 secondi) alla quarta e diciannovesima ora rispettivamente. Tutto viene recuperato e alla fine la vittoria arriva con un margine di poco più di 1 minuto sulla Mazda n.77 di Jarvis, seguita dalla Cadillac Miller Motorsport di Duval (in equipaggio con Bourdais e Barbosa). Una possibile protagonista, la Acura n.7 del team Penske, perde 15 giri per le riparazioni conseguenti a un incidente con la Mazda di Tincknell mentre era 3° alla guida Castroneves (con Taylor e Rossi).

Tra le GTLM, l'apparente dominio iniziale delle Porsche con gli equipaggi Tandy-Campbell-Makowiecki e Vanthoor-Bamber-Jaminet vede dopo 4-5 ore l'inserimento della BMW guidata in quel momento da Krohn, che riesce anche a passare al comando mantenuto poi dai compagni di equipaggio. Un duello ravvicinato che continua per tutta la gara, fino ai sorpassi decisivi nell'ultima ora di Krohn su Bamber prima e Tandy poi. Una lotta che prosegue tra le due Porsche e che viene stabilita da un piccolo lungo alla prima staccata da parte di Tandy sotto attacco di Bamber, che quindi arriva 2°. Al 4° posto Garcia sulla Corvette n.3 condivisa con Taylor e Catsburg, penalizzata con quest'ultimo alla guida da un incidente alla sesta ora con Lamy, in testacoda alla prima staccata in conseguenza di un contatto precedente sempre tra i due.

Per quanto riguarda le GTD, inizialmente la Porsche n.9 di Pfaff Motorsport (con Olsen-Robichon-Kern-Pilet) sembra avere pochi rivali. Poi però arrivano i problemi meccanici che portano infine a un lungo stop ai box dopo 15 ore. Ma già da prima la gara era passata in mano alle Lamborghini: un lunghissimo duello soprattutto tra Marco Mapelli e Andrea Caldarelli, che alla fine si risolve a favore di quest'ultimo verso la conclusione della 23esima ora. Un podio tricolore, visto che alla fine si installa 3° Mirko Bortolotti, portando al traguardo in questa posizione l'Audi n.88 condivisa con Ineichen, Morad e Vanthoor.

Gara da dimenticare purtroppo per l'equipaggio tutto femminile Nielsen-Legge-Calderon-Frey, con la Huracan Grasser finita a fuoco quando alla guida era Christina, alla 20esima ora di gara. Male anche le Ferrari, condizionate da un BoP non favorevole ma anche da problemi tecnici, sia quella di Scuderia Corsa con Balzan-Vilander-MacNeil-Westphal sia, in GTLM, quella di Risi Competizione con Pier Guidi, Rigon, Calado e Serra. Decisivo il cedimento di una gomma mentre Calado era 5° quasi alla fine, per quest'ultima.


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