Viva Le Mans, ma no alla demeritocrazia!

Viva Le Mans, ma no alla demeritocrazia!

Ecco le indiscrezioni di una 24 Ore che si annuncia complessa e tutta da decifrare...

10.06.2024 08:29

WEC, la vergogna delle termocoperte

Momento, poi c’è la faccenda delle termocoperte. Come sapete, nel mondo delle corse per combattere gli sprechi e inneggiare alla sostenibilità, ci si batte eroicamente per certi contenimenti, tra i quali il folle, titanico spreco per tenere accese le termocoperte.

Cioè, mica dicono “devolviamo i soldacci dei posti vip, i paddock club alle missioni dei francescani in Amazzonia”, no, no, se la prendono con le termocoperte.

Peccato che questo voglia dire, per esempio, in piena notte, buttare ragazzi anche inesperti a bordo di prototipi a 350 all’ora a gomme fredde nella notte di Le Mans. Cioè, questa sì, una follia autorizzata. Lo scorso anno la cosa fu impedita in extremis, anche per il grido d’allarme proveniente da queste pagine, quest’anno, nada. Perché chi comanda dice che le squadre nel frattempo sono diventate più brave e sapranno gestire il problema e colmare la lacuna nei modi più opportuni. Sapete come? Volete la verità?

C’è chi ha risolto tutto con la furbizia alla Arsenio Lupin, facendo giacere le gomme - in attesa d’essere montate - in ambienti appositamente e nascostamente preriscaldati. Bravi furbi. Quando andavo al liceo, c’era un tale coi genitori panettieri, il quale per evitare il compito in classe di matematica dandosi malato, andava a misurarsi la febbre al forno attiguo. Qui siamo praticamente alla stessa situazione, solo che il WEC della fioritura mondialista Hypercar dovrebbe essere un tantino più severo e attento dei genitori panettieri. Gombloddo? No, c’è solo qualcosa che non va e, peraltro, non sempre molta voglia di farlo andare.

Le Mans, I have a dream

Sinceramente, ho un sogno. Quello, finalmente, di una gara in cui tutti possano esprimersi belli sbracati e sflangiati, al limite minimo di peso e a quello massimo di potenza, ciascuno in modulazione Lago Salato di Bonneville. Alla brutta, così, per vedere l’effetto che fa. Come sarebbe bello accadesse, prima o poi. Magari proprio a una Le Mans. Ma no, è solo un sogno.

Perché la filosofia bislacca della Hypercar politicizzata è quella di fare andare le complesse, studiate e costosissime LMH non più delle risparmiose, furbe e pret a porter LMDH. Come dire: facciamo un festival d’eleganza e quelle che sfilano le borse di Gucci sono equiparate alle altre che si presentano con robe che mostrano un marchio ma in realtà son fatte da altri, alla zitta. Non tarocchi, ma ci siamo capiti.

E quindi?

Morale della favola, per come parte e come è messa, la Ferrari non dovrà sbagliare niente ma proprio niente per dire la sua, in questa 24 Ore. Quindi non solo non potrà iniziare all’attacco, ma dovrà puntare al gioco tutto in difesa, un vero catenaccio, in attesa delle evoluzioni selettive della corsa. Poi, a dire il vero, un gancio dal cielo potrebbe anche esserci, perché il nuovo BoP è subordinato a un asterisco, che ne ammette in extremis la revisione. Così, sperando di non doverci attaccare al  tram, attacchiamoci all’asterisco e attendiamo fiduciosi. Magari sperando che il parametro dei 250 Km/h del BoP di seconda fascia venga innalzato a 280 km/h. Sarebbe già qualcosa e darebbe un minimo di sprint in più alla Rossa. Anyway, divertiamoci, c’est la 24 Heures.

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