Ecco un'anticipazione delle tre interviste pubblicate sul numero 37: si parla di Austin, delle prospettive future, ma anche del rapporto interno, di risultati ottenuti e mancati e di una 499P che piace tantissimo a tutti e tre
Si chiama Robert pure lui, e infatti Ye, dei suoi compagni di squadra, dice: "Mi trovo bene con loro, l'unico problema è che quando un ingegnere dice 'Robert', si girano sempre in due". Scene ordinarie per chi ha avuto compagni di classe con lo stesso nome o che aveva un compagno di classe con il suo stesso nome. Perché il rapporto è un po' da compagni di classe, sincero e amichevole, tanto che pure Robert Shwartzman la battuta non se la fa scappare: "Con questa 499P mi sono trovato benissimo da subito, sto solo un po' scomodo in macchina ma l'ho accettato ad inizio anno. Yifei è più basso di me e Robert, ma dovevamo trovare un compromesso per consentirgli di arrivare ai pedali. Yifei non può certo guidare con i tacchi!". Calzature a parte, nel box c'è un bel clima ed il successo di Austin ha dato fiducia, anche se il Fuji, per le curve lente meno digeste alla 499P, sarà un po' più difficile: "E per me ancora di più - ha sottolineato Shwartzman -, perché non ci ho mai fatto un giro neanche al simulatore".
Uno svantaggio da non sottovalutare, ma che non deve spaventare oltre il dovuto uno che tra le varie categorie ha sempre saputo adattarsi in fretta. Tra gare in monoposto e gare Endurance Shwartzman si è scoperto veloce in entrambe, "ed era un mio obiettivo, perché secondo me un top driver deve essere forte ovunque" ed apprezza entrambe: "Amo sia la bagarre che una corsa regolare al vertice per distaccare il secondo mentre sono davanti da solo. Sono sensazioni diverse ma entrambe molto belle". Per lui, che così come Ye è pilota ufficiale Ferrari (Kubica, invece, è ufficialmente sotto contratto con AF Corse), domenica 1 settembre è stata speciale, con il successo a Monza in F1 e quello nel WEC ad Austin. La vittoria in Texas, la prima nel Mondiale Endurance per lui, è bellissima perché il quoziente di difficoltà nel campionato è elevato e le gare sono relativamente poche, per cui non è facile emergere.Tuttavia, non è una vittoria a sorpresa: "Avevamo capito di essere forti: dovevamo solo lavorare, stare tranquilli e attendere il momento giusto".
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