WEC 2024, le pagelle: i promossi e i bocciati da Ferrari a Peugeot

In Bahrain è andato in archivio un campionato che alla fine ha visto premiate Toyota, Porsche e Ferrari: ecco il pagellone di fine anno

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06.11.2024 ( Aggiornata il 06.11.2024 18:12 )

Un po' per uno, non fa male a nessuno. Ed ecco che, il Mondiale Endurance 2024, premia un po' tutti, almeno tra le sue protagoniste principali: alla Toyota il campionato Costruttori, alla Porsche il campionato Piloti, alla Ferrari la 24 Ore di Le Mans. Un riconoscimento per ognuna delle vetture che si sono spartite le vittorie nel WEC 2024, una stagione che si è arricchita nel parco partenti e pure nelle trame delle gare, risultate ancora più incerte e combattute rispetto alla stagione passata.

Toyota: 9

Alla fine, restano i veri padroni dell'Endurance, anche se per la prima volta dopo cinque anni hanno perso un titolo (quello Piloti). Rimangono la squadra da battere, perché l'esperienza è qualcosa che si fa sul campo e loro da questo punto di vista hanno anni di corse alle spalle che le rivali più accreditate non hanno: sul piano tattico, dove si sono confermati i migliori, questo fa tutta la differenza del mondo.

Portano a casa tre gare su otto con un progetto, la GR010 Hybrid, a cui va il premio versatilità: che sia una pista o l'altra, che ci sia un BoP favorevole o meno, loro ci sono sempre. E tutto questo senza aver mai potuto contare su un team clienti per sviluppare più in fretta. Facile elencare gli obiettivi per il 2025: confermare il titolo, ma soprattutto riprendersi Le Mans ed il Fuji.

Porsche: 9

La crescita di quest'anno è stata qualcosa di pazzesco, perché alla fine del 2023 forse solo i più sfegatati tra i tifosi Porsche avrebbero scommesso su un titolo portato a casa dai tedeschi. E invece, ci hanno messo poco a spiegare come la musica fosse cambiata artigliando subito il successo in Qatar. Le Mans, con sei vetture al via ma nessun podio, resta una ferita, ma la 963 ormai è un prototipo completo: ha dato i suoi frutti l'aver preparato un programma nell'IMSA ed uno nel WEC, perché questo ha accorciato notevolmente i tempi di sviluppo e crescita del progetto, oltre ad aver fatto sparire in fretta i problemi di affidabilità. Bello il lieto fine con Lotterer, campione insieme a Vanthoor ed Estre.

Ferrari: 8

Qualcosa da migliorare sul piano strategico, ma resta un'annata con tante soddisfazioni. Le Mans vale una stagione, ma pure il successo della 499P privata ad Austin ha un suo perché: il Cavallino Rampante non ha più solo una macchina adatta ai circuiti veloci, ma una pronta anche per le piste più tortuose. La miglior notizia dell'anno, infatti, è quella che arriva dai contenuti tecnici: la 499P ha digerito alla grande l'abolizione delle termocoperte, ha migliorato la gestione delle gomme e ricucito il divario tra qualifica e gara, oltre ad aver migliorato prestazione e comportamento nei tratti più lenti.

C'era, del resto, il potenziale per vincere praticamente metà degli appuntamenti in campionato: ad Imola c'è stato un errore di scelta delle gomme, a Spa, se in direzione gara non avessero voluto riprendere la corsa a tutti i costi (facendo durare una gara che doveva essere di 6 ore più di 7 ore), il successo sarebbe stato della Rossa. Peccato non aver portato a casa il titolo, ma è una Ferrari che c'è.

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