Incidente Hubert, la FIA presenta i risultati dell'indagine

Incidente Hubert, la FIA presenta i risultati dell'indagine© LAT Images

Tempi, velocità in gioco e decelerazioni subite nel drammatico incidente di Spa, che ha causato la morte di Anthoine Hubert e le gravi ferite alle gambe per Juan Manuel Correa

Fabiano Polimeni

07.02.2020 ( Aggiornata il 07.02.2020 18:11 )

A 5 mesi e mezzo dal drammatico incidente della gara di Formula 2 a Spa-Francorchamps, nel quale Anthoine Hubert ha perso la vita e Juan Manuel Correa riportato gravissime ferite agli arti inferiori, la FIA ha diffuso i risultato dell’indagine condotta attraverso il proprio Dipartimento per la sicurezza.

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Interviste, analisi dei dati telemetrici e dei registratori in caso di incidente, delle immagini e dei video disponibili, ispezione di prove fisiche, così si è giunti a ricostruire la dinamica e la violenza estrema degli impatti ai quali sono stati sottoposti Hubert e Correa.

Somma di fattori

La FIA, nel trarre le conclusioni sottoposte al Consiglio mondiale del motorsport dopo essere state esaminate dalla Commissione sicurezza e dal Gruppo di lavoro per la ricerca, ha concluso come “la dinamica dell’impatto macchina-contro-macchina, in termini di velocità e traiettoria, sia stata tale da trasferire e dissipare un livello estremamente elevato di energia, che si è tradotto in un trauma al quale non è sopravvissuto Anthoine Hubert e ferite molto gravi per Juan Manuel Correa.

Non c’è una singola, specifica, causa bensì molteplici fattori identificati hanno contribuito a incrementare la gravità dell’incidente (...).

(…) L’indagine non ha riscontrato prove che alcun pilota abbia sbagliato a reagire adeguatamente in risposta al segnale di bandiera gialla o le circostanze avute in pista.

La reazione dei commissari e della direzione gara nel dare i segnali e attivare i servizi di soccorso in relazione all’incidente è ritenuta buona e tempestiva”. Questa, una parte della relazione con la quale la FIA ha concluso l’investigazione.

Gli impatti registrati dai sensori

I dati più crudi, che raccontano l’estrema violenza dell’impatto, sono nelle decelerazioni alle quali sono stati sottoposti Hubert e Correa.

Anzitutto, è stato attribuito (ragionevolmente, recita la nota FIA) a una perdita di pressione della gomma posteriore destra l’incidente di Giuliano Alesi al Raidillon. È l’evento dal quale partono 14,6 secondi drammatici, che si concluderanno con l’impatto, il secondo, di Hubert contro le barriere.

Dietro Alesi, Boschung e Hubert reagiscono al ritorno della monoposto del francese sulla linea di gara prima ancora dell’esposizione delle bandiere gialle (1”8 dal contatto di Alesi contro le barriere), spostandosi sul lato destro, verso la via di fuga.

La frenata di Boschung è risultata più brusca rispetto a Hubert, che ha finito per toccare la monoposto davanti a sé, rompere l’ala e procedere a 262 km/h senza più direzionalità. Il primo impatto contro le barriere è avvenuto a 216 km/h e lo sfortunato pilota francese ha subito una decelerazione di 33,7G.

Monoposto centrata successivamente da Juan Manuel Correa, che nel colpire i detriti persi dalla monoposto di Alesi (1”5 dopo l’esposizione delle bandiere gialle) ha danneggiato la sospensione anteriore destra e perso l’ala.

Un secondo e sei decimi dopo aver impattato contro le barriere, Hubert è stato centrato da Correa a 218 km/h, dinamica nella quale il pilota francese ha subito una seconda estrema decelerazione, registrata a 81,8G, mentre Correa ha subito 65,1G di decelerazione.

Il report della Federazione


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