Il Tricolore Terra parla francese. Stephane Consani batte i nostri all'Adriatico

Il Tricolore Terra parla francese. Stephane Consani batte i nostri all'Adriatico

Inizia sotto il segno del pilota transalpino il Campionato Italiano Terra. Ritirato il russo Gryazin a metà gara. Secondo posto in rimonta per Marchioro, subito a podio Andreucci

Daniele Sgorbini

04.05.2019 ( Aggiornata il 04.05.2019 22:45 )

Botte da orbi e verdetti tutt'altro che scontati. Il Campionato Italiano Rally Terra, scattato oggi nelle Marche con il Rally Adriatico, ha offerto subito emozioni forti. Soprattutto per i piloti stranieri che hanno scelto gli sterrati nostrani per intraversare. Le velocissime strade attorno a Cingoli hanno detto molto bene a Stéphane Consani - che al debutto con la Skoda Fabia R5 della Erreffe e al suo primo Adriatico ha subito fatto saltare il banco - e decisamente male a Nicolay Gryazin, che ha stropicciato le lamiere della sua R5 boema proprio mentre stava incrociando i guantoni col francese. 

Per Consani un successo netto e praticamente mai in discussione: il ventottenne di Aix-en-Provence ha vinto la prima prova ed è stato in testa praticamente per tutta la gara, visto che ha ceduto la leadership soltanto per una prova a inizio gara, quando Andrea Crugnola ha messo tutti in fila nel primo passaggio ad Avenale. 

Il vareseino protagonista nel CIR, sceso all'Adriatico per allenarsi sulla terra in vista del Rally d'Italia, è stato un altro dei grandi protagonisti di giornata, ma ha mancato l'appuntamento con il successo per colpa di una foratura nel secondo giro della "Dei Laghi", che gli è costata più di otto minuti e che l'ha fatto sprofondare lontano dal podio. 

Medaglia d'argento, tutta grinta, per Nicolò Marchioro: il veneto ha iniziato maluccio (era solo 5. ad oltre 31" di distacco dal vertice al termine del primo giro di speciali) ma ha poi trovato il modo di raddrizzare la giornata con una seconda parte di gara in cui è stato il più veloce del gruppo. 

E che dire di Paolo Andreucci? L'undici volte Campione d'Italia, forzatamente "pensionato" dal Tricolore Assoluto, non ha mai avuto un gran feeling con le strade dell'Adriatico. Eppure questa è stata senza dubbio una delle sue migliori prestazioni nelle Marche. Con una voce tutta nuova di fianco, niente da vincere e tutto da perdere, con una macchina che gli altri manco vorrebbero per farci la spesa, eccolo là in mezzo a un gruppo di scalmanati come mai s'era visto nel Terra. Terzo, a medaglia, a dimostrare che la stoffa è sempre lì e la voglia pure.

Meno bene Scandola, che dopo averne vinti sei di fila, 'sto giro all'Adriatico, per la prima volta con la Hyundai, ha dovuto farsi bastare la medaglia di legno. Migliorerà, c'è da giurarci. 

La classifica del 26. Rally Adriatico: 1. Consani-De La Haye (Skoda Fabia R5) in 1.01'18"4; 2. Marchioro-Marchetti (Skoda Fabia R5) a 11"8; 3. Andreucci-Briani (Peugeot 208 T16) a 36"5; 4. Scandola-D'Amore (Hyundai i20 R5) a 43"1; 5. Ceccoli-Capolongo (Skoda Fabia R5) a 1'11"7; 6. Ricci-Ercolani (Hyundai i20 R5) a 1'23"4; 7. Hoelbling-Grassi (Hyundai i20 R5) a 2'32"3; 8. Dalmazzini-Albertini (Ford Fiesta R5) a 2'46"9; 9. Versace-Caldart (Skoda Fabia R5) a 3'15"2; 10. Cobbe-Turco (Skoda Fabia R5) a 3'31"8. 


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