Prima vittoria parziale per il francese, che in classifica risale 3° dietro allo spagnolo e ad Al-Attiyah, nonostante un errore di percorso
La quarta tappa dell'edizione 2020 della Dakar vede un vincitore ancora diverso: stavolta è Stephane Peterhansel, dominatore da un terzo di prova speciale in poi, nonostante un errore di percorso. Questo in uno stage cronometrato di 453 km sui 672 totali che hanno portato i concorrenti da Neom ad Al Ula, con piste veloci dal fondo sia sabbioso sia pietroso, nel quale sono risultati molto veloci anche Nasser Al-Attiyah (2°) e soprattutto Carlos Sainz, che concludendo 3° mantiene il comando della gara.
La giornata è iniziata con la notizia di una penalità di 3 minuti a Nasser Al-Attiyah (Toyota) per non aver lasciato passare un altro concorrente nella prova di ieri, fattore che lo fa scendere da 3° a 5° in classifica generale. Alla partenza sono 73 auto e 38 side-by-side, con gli spunti iniziali di Carlos Sainz (Mini) e Yazeed Al Rajhi (Toyota), più veloci ai primi controlli orari dei km 55 e 108, rispettivamente. Poi però passa all'attacco Stephane Peterhansel (Mini) seguito da Orlando Terranova (Mini) a pochi secondi. Vantaggio che aumenta a ogni controllo orario, finché il francese sbaglia strada al km 286: tuttavia riesce a limitare i danni conseguenti alla deviazione, mantenendo così la testa con 3 minuti di vantaggio sull'argentino e 4 su Al-Attiyah e Bernhard Ten Brinke (Toyota).
In seguito Al-Attiyah e Sainz riescono a recuperare, scavalcando Terranova e Ten Brinke, ma avvicinandosi pure a Peterhansel. Che però negli ultimi chilometri su sabbia mantiene e consolida il vantaggio, vincendo così la tappa per 2'26" sul qataro e 7'18" sullo spagnolo, che pur perdendo circa 4 minuti in quest'ultimo settore riesce a mantenere la terza piazza e soprattutto il comando della corsa, davanti a Al-Attiyah per 3'03". Vale a dire che, senza la penalità, i due sarebbero separati di soli 3 secondi dopo quattro giornate di gara… Mentre con la vittoria odierna (la prima in questa edizione) Peterhansel è risalito da 5° a 3° in classifica generale.
Dietro a Sainz si assiste al recupero finale di Al Rajhi (4° a 11'30") e soprattutto di Mathieu Serradori (Century) che superando Giniel De Villiers, Bernhard Ten Brinke e Jakub Przygonski finisce 5° (6° in classifica generale) confermandosi per ora il migliore dei "privati". Tra questi, inizio poco felice per Erik Van Loon (Toyota) che cappotta al km 32 ma riesce comunque a proseguire. Mentre Fernando Alonso (Toyota) non riesce a ripetere la prestazione della tappa precedente e accumula un ritardo che arriva a più di 26 minuti. Peggio va comunque a Nani Roma (Borgward) che si blocca al km 354 per un problema tecnico che lo costringe ad attendere l'assistenza.
LE CLASSIFICHE ALLA QUARTA TAPPA
Si prosegue verso est nella quinta giornata di gara: 564 km totali dei quali 353 di prova speciale, per andare da Al Ula a Ha'il. Un percorso che si snoda a circa 1.000 metri di quota ma offre uno scenario diverso, comprendendo soprattutto dune (41%) e per il resto un fondo molto diversificato tra terra, sabbia e pietre. Più che la navigazione, le difficoltà della tappa riguarderanno quindi le capacità di guida nel riuscire a passare delle vere e proprie montagne di sabbia, insidiose sia in salita che in discesa.
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