Dakar 2020, 8ª tappa: il giorno di Serradori e di Alonso

Dakar 2020, 8ª tappa: il giorno di Serradori e di Alonso© ASO

Partire per primi non avvantaggia i leader in classifica generale (dove resta al comando Sainz) e così stavolta si mettono in luce gli outsider, in uno stage veloce e sabbioso

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Maurizio Voltini

13.01.2020 ( Aggiornata il 13.01.2020 12:01 )

Con le moto e i quad fermi in segno di lutto per l'incidente di Gonçalves, l'ottava giornata di gara alla Dakar 2020 per una volta non ha messo sotto i riflettori i tre piloti (Sainz, Al-Attiyah e Peterhansel) che stanno lottando per il successo finale, bensì gli outsider. A partire dal più veloce finora dei "privati", cioè Mathieu Serradori con il suo buggy Century del team SRT, seguito al traguardo da un altrettanto ottimo Fernando Alonso (a 4'04") e quindi da Orlando Terranova (a 6'19") riuscito a precedere di 10 secondi appena Giniel De Villiers, in una classifica di tappa che vede alternare Mini e Toyota.

Lo stage odierno "ad anello" ha visto le 72 auto e i 40 SSV al via partire e arrivare a Wadi Al Dawasir, dopo un giro di 716 km dei quali 477 cronometrati. Ai vari controlli orari si sono succeduti al comando prima Bernhard Ten Brinke e Yazeed Al Rajhi (entrambi su Toyota), poi a quello del km 212 si è issato in testa Mathieu Serradori per non lasciare più la prima posizione. Da parte sua Fernando Alonso ha tenuto un ottimo passo nonostante la perdita di oltre 2 minuti nel quinto settore, ma soprattutto ha passato indenne gli ultimi 200 km risalendo da 6° a 2°. Quando invece Al Rajhi è scivolato da 2° a 5° e De Villiers da 3° a 4°, a favore di Terranova. Con questo risultato, Serradori scavalca Ten Brinke in settima piazza, mentre Al Rajhi mantiene la quarta, in classifica generale. Invece Alonso figura solo 13° per via dl troppo ritardo che aveva accumulato nello stop della seconda tappa.

Oggi i contendenti per la vittoria finale hanno tenuto un basso profilo, svantaggiati peraltro dal fatto di partire prima di tutti (quindi senza tracce da seguire): Carlos Sainz (Mini) perde molto nel terzo settore della PS, ad un certo punto è addirittura 27°, poi recupera sul finale risalendo 15° a 19'15" dal vertice. Nasser Al-Attiyah (Toyota) fa relativamente meglio, ma perde negli ultimi km uscendo dalla top ten, 11° a 15'55. Infine, anche Stephane Peterhansel (Mini) non forza e rallenta un po' verso il traguardo, concludendo 9° a 13'11". La classifica assoluta non ne risente particolarmente e i tre rimangono in quest'ordine, con Sainz a precedere Al-Attiyah di 6'40" e Peterhansel di 13'09".

Un altro protagonista della giornata, il bravo privato saudita Yasir Seaidan, ad un certo punto ha raggiunto la terza posizione, ma proprio verso la fine (al km 418) la sua Mini è rimasta bloccata nella sabbia soffice perdendo una quarantina di minuti. Momento difficile anche per Edvinas Juskauskas, fermo con la sua Toyota appoggiata su un fianco al km 62.

LE CLASSIFICHE ALL'OTTAVA TAPPA

9ª TAPPA: Wadi Al Dawasir - Haradh (886 km)

Lungo trasferimento di 886 km ma prova speciale "limitata" a 410 km, quindi meno della metà, per lo stage della nona giornata, che porterà i concorrenti di questa 42esima Dakar da Wadi Al Wasir verso Nord-Est fino a Haradh. Con un deciso cambio di scenario, specie nella prima parte della PS, caratterizzata da maggioranza di fondo pietroso (24%) e soprattutto terra (35%). La sabbia (35% più 5% di dune) potrebbe però tornare a fare la differenza nella seconda metà dello stage.


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