Dakar 2021, saggezza Peterhansel: 'Speciale africana, velocità e strategia'

Dakar 2021, saggezza Peterhansel: 'Speciale africana, velocità e strategia'© E. Vargiolu / DPPI / Red Bull Content Pool

Il francese spiega come ha interpretato la lunga speciale di Neom, evitando i rischi di forature che, invece, hanno rallentato Al Attiyah. Sainz all'arrivo nonostante fosse quasi del tutto senza freni

Fabiano Polimeni

12.01.2021 ( Aggiornata il 12.01.2021 18:05 )

Vinci e diventi Signore della Dakar quando la lettura della tappa è perfetta e capisci al volo le insidie di giornata. Così, Stephane Peterhansel dopo la tappa 9, intorno a Neom per 465 km insidiosissimi e, non a caso, sui quali hanno pagato dazio Al Attiyah e Sainz, per forature e problemi meccanici:Di certo era una speciale davvero complessa, sin dall’inizio abbiamo capito che sarebbe stata una giornata lunga e abbiamo deciso di non andare in modalità full attack ma di gestire le gomme ed essere puliti sulla navigazione”.

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Una tattica che paga, porta l’equipaggio MINI ad ampliare il vantaggio nella classifica generale quando mancano solo tre tappe alla conclusione.

“Alla fine abbiamo superato Carlos e anche Nasser, l’abbiamo superato due volte perché ha avuto una foratura. È stata una vera prova della Dakar, un po’ come in passato in Africa, dove non era solo una questione di velocità ma anche di strategia, di adattare la velocità alle condizioni del percorso. Normalmente in queste condizioni non andavo così male, buon per me”, analizza Peterhansel.

Al Attiyah e il problema gomme

Per Al Attiyah e Baumel prosegue l’incubo delle forature, al punto da aver esaurito nella speciale odierna le gomme a disposizione e aver deciso di andare all’arrivo nonostante una terza foratura sull’Hilux. Il qatariota lascia aperto uno spiraglio all’imprevedibile, come impone una Dakar, ma non ha nulla da rimproverarsi sulla gestione della corsa.

La navigazione non è stata un problema, però abbiamo avuto tre gomme a terra, tre forature e non avevamo ruote di scorta, perciò abbiamo deciso di andare all’arrivo e Stephane ci ha superati. Non è stata una giornata semplice per noi, ma cosa possiamo farci?

Sulle gomme non possiamo cambiare nulla, non solo deluso è la vita che va così. Cosa potrei fare? Ho dato il meglio e sono qui al traguardo, è tutto ancora possibile”.

Sainz, buggy senza freni

La giornata di Carlos Sainz è corsa via senza freni, letteralmente. Il buggy MINI ha avuto una perdita dall’impianto idraulico e ha costretto Sainz e Cruz ad affrontare tre quarti di speciale con appena un residuo di frenata sull’asse anteriore.

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“Per noi è stata una speciale complicata, un tubo dei freni si è allentato e abbiamo perso liquido, praticamente abbiamo corso la speciale senza freni. Dietro non c’erano affatto, davanti appena un po’, quindi abbiamo dovuto prestare molta attenzione.

Non è stato facile, inoltre abbiamo avuto una foratura ma il problema principale sono stati i freni. Non saprei a quale chilometro è accaduto ma è avvenuto troppo presto. Ci siamo fermati per provare a riparare il guasto ma non c’era più liquido nell’impianto”, ha spiegato Sainz all’arrivo.


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