La penultima speciale premia il Toyota Hilux di Al Attiyah-Baumel, mentre Peterhansel-Boulanger perdono terreno per una foratura tra le dune, col timore d'aver danneggiato il telaio del buggy MINI
Restano 225 km a separare Stephane Peterhansel dalla 14^ vittoria alla Dakar. Gli ultimi in programma venerdì, da Yanbu a Jeddah, che potrà affrontare con più di 15 minuti di vantaggio su Nasser Al Attiyah.
La speciale tra Al Ula e Yanbu, 464 km contro il tempo, non sposta gli equilibri in classifica generale, con un podio che è ben definito nei distacchi. Vincono Al Attiyah-Baumel, in un folle inseguimento negli ultimi 160 km di prova, dopo aver rimediato oltre 3 minuti di distacco al km 306 della speciale.
Cambia passo Al Attiyah e in 50 km praticamente azzera il divario dal buggy MINI, arrivando a 7” da Peterhansel. Il testa a testa vede il pilota francese allungare a 38” di vantaggio quando all’arrivo mancavano 30 km, rush finale che porta, però, nuovamente Al Attiyah a recuperare e vincere con 1’56” di vantaggio.
Terzo al traguardo e nella generale è Carlos Sainz, attardato di 2’26” a Yanbu, oltre un’ora nell’assoluta, dove precede “Kuba” Przygonski e Nani Roma.
"Come on! Even my Nani could do that!" @NaniRoma#Dakar2021 pic.twitter.com/zXguRbCXhC
— DAKAR RALLY (@dakar) January 14, 2021
L’equipaggio del team Bahrain Raid Xtreme ha pagato dazio nella speciale odierna, perdendo più di 27 minuti. Si prospetta tuttavia una chiusura di Dakar 2021 nella top 5, onorevole per il debutto del buggy Prodrive.
Poteva essere una giornata critica, per le difficoltà presenti sul percorso, come ha evidenziato Peterhansel, a rivelare le ragioni del capovolgimento del risultato: “E’ stata davvero una prova difficile, come anticipato dagli organizzatori e come ci aspettavamo sarebbe stata. La navigazione non era semplice, però abbiamo sofferto due forature, in particolare l’ultima sulle dune è stata penalizzante.
C’erano dune davvero strane, con rocce nel bel mezzo e appena dopo la cresta: non era facile anticipare o vedere. Sull’ultima foratura si è trattato di un forte impatto, ci siamo spaventati un po’, pensavamo si potesse essere rotta parte del telaio, ma alla fine era ok.
Eric Vargiolu / DPPI / Red Bull Content Pool
Abbiamo perso solo alcuni minuti, nulla. Manca solo una giornata ed è tempo di incrociare le dita e sperare d’essere primi alla fine”.
Uno dei pochi contrattempi a rallentare la Dakar di Peterhansel-Boulanger, un equipaggio nuovo nella sua formazione, in un raid che sulla navigazione ha visto sorgere molte polemiche.
Non da meno sono state le critiche rivolte alle gomme, con i buggy favoriti a dire di Nasser Al Attiyah, bersagliato dai cedimenti degli pneumatici sul suo pick up Hilux. “Non è stato semplice, non voglio dire nulla ma sono davvero contento d’essere qui dopo 11 giorni senza problemi tecnici in macchina”, analizza il qatariota.
"See you later, alligator"
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Despite a brief issue, @AlAttiyahN was still able to bring it back to win the stage!#Dakar2021 pic.twitter.com/jywIq0IuqG
Poi, ancora la sferzata sulle gomme: “E’ esattamente come lo scorso anno, facciamo fatica con le gomme, spero che il prossimo anno ci siano regole migliori per tutti. Manca ancora un giorno di corsa, certo ma in questa Dakar abbiamo avuto davvero tante forature, ne ho contate più di 16 e sono certo pesano molto 16 cambi gomma, ciascuno in un minuto e mezzo. Ma è bello essere arrivati qui in questa Dakar, siamo contenti e vedremo cosa accadrà domani”.
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