Villorba e Lacorte: per un nuovo miracolo italiano

Villorba e Lacorte: per un nuovo miracolo italiano

Con la rinnovata Dallara Lmp2 nell'ELMS e a Le Mans, la squadra continua a rappresentare l'eccellenza italiana tra i prototipi endurance

05.04.2018 12:59

E così la più bella realtà italiana nelle corse per Prototipi duri e puri dell'Endurance ha appena tolto i veli e spiegato dove vuol andare a parare. E lo ha fatto ieri sera a Reggio Emilia, nella stupenda cornice di Ruote da Sogno: posto migliore non poteva esserci, perché il nome dell'involucro didascalizza armoniosamente anche il programma in esso svelato. Infatti il team Villorba-Cetilar si propone tra i possibili front runner sia nell'ELMS e, soprattutto, nella 24 Ore di Le Mans, dove l'equipaggio Lacorte-Sernagiotto-Belicchi deve difendere lo stupendo nono posto assoluto conquistato nell'edizione 2017, con tanto di 7° posto in classe Lmp2. «Lo scorso anno giungendo in top ten abbiamo anche tenuto alto l'onore tricolore - spiega il boss della Villorba Raimondo Amadio - e adesso arriva il difficile, l'anno più duro, perché siamo tenuti ad andare oltre a un'asticella fissata già in alto. Per questo dico che a Le Mans speriamo e puntiamo di tornare in top ten, poi vedremo. Per ora posso dire che anche nell'ELMS il nostro sogno continua, poggiando su solide realtà rappresentate dalla Dallara e dai nostri conservatissimi piloti».

Andrea Lacorte, fratello di Roberto, e sponsor del programma, sintetizza con efficacia: «L'anno scorso era più facile, perché era l'inizio, questo è quello della conferma: bisogna prenderne o darne più di prima, in poche parole. Ma vi assicuro che, finché ne date, da parte nostra ce ne sarà più di prima!»

Gli fa eco Roberto Lacorte, gentleman driver 50enne, velista di vaglia e pilota rivelazione tra i bronze: «Siano partiti da zero e il nostro sogno è divenuto realtà. In chiave 2018 la nostra Dallara è cambiata, molto, è cresciuta e so che possiamo fare bene. Quanto, lo vedremo e faremo di tutto per dimostrarlo!».

Andrea Belicchi, malgrado una colica renale, s'è fatto dimettere punturato dall'ospedale e ha indossato la tuta ignifuga per il vernissage: «La sostanza c'è anche quest'anno e tanta. Nei recenti test siamo a un centesimo di secondo dal primo e abbiamo 200 chili di carico in più. Quindi, sì, il sogno continua e confortato da dati sempre più interessanti».

Giorgio Sernagiotto gli fa eco: «Abbiamo una base stupenda e possiamo fare bene. Quanto e come, non dipende solo da noi. Rispetto allo scorso anno la presenza di altre Lmp1 a Le Mans rende la top ten meno abbordabile e possibile di prima, ma bisogna vedere. Nell'edizione 2017 un dechapaggio ci fece perdere 20 minuti, quest'anno siamo più espertii ed è anche vero che il parterre è non meno agguerrito, anzi».

E, infine, l'ingegnere Luca Pignacca, designer Dallara chiosa: «Questo è un progetto nel quale la Dallara crede molto. Possiamo intervenire nei limiti che ci detta il regolamento, ma posso assicurare che stiamo facendo di tutto per dare ai ragazzi della Villorba un prototipo in grado di fare molto bene. Per noi questa è una macchina importante e un progetto che merita plauso e appoggio».

E così già si parte per il test prologo dell'ELMS, mentre la prima gara è in programma a Le Castellet, nel weekend del 13, 14 e 15 aprile. Il campionato farà tappa in Italia per la gara del 13 maggio, a Monza. Con 41 macchine iscritte, di cui ben 35 prototipi, diciotto Lmp3 e 17 Lmp2, più 6 Gte. E in questo mucchio selvaggio la Dallara-Vilorba-Cetilar rappresenta una splendida realtà condotta dai tre sognatori più svegli del mondo. Per dare corpo, ancora una volta, a quello che loro stessi definiscono con orgoglio The Italian Spirit of Le Mans.


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