Liberty piace se invisibile

Liberty piace se invisibile

Il sondaggio più globale nella storia della F.1 dice al promoter che meno novità propone e meglio è

25.10.2021 10:01

Finalmente emergono i risultati del sondaggio globale commissionato da Liberty Media, ovvero dall’entità che controlla e gestisce la F.1, effettuato sui tifosi della disciplina in collaborazione con la Nielsen, per intercettare opinioni, orientamenti e gusti dei fan della Formula Uno in tutto il mondo. Il sondaggio stesso si configura come il più vasto mai effettuato, operando attraverso il sito web Motorsport Network Motorsport.com in 15 lingue e ricevendo il feedback di 167.000 fan in 187 Paesi.

La cosa buffa è che dal punto di vista ufficiale la valutazione viene fatta enfatizzando dati e assodati assolutamente irrilevanti e cercando invece di nascondere quelli importanti, secchi, inappellabili e tali da fornire indicazioni assolutamente ineludibili e peraltro molto negative rispetto agli orientamenti di recente introdotti.

Le ovvietà del sondaggio

Ma andiamo con ordine. I risultati del 2021 F.1 Global Fan Survey rivelano, tanto per cominciare, che la Formula Uno è considerata dal 90% degli intervistati l’apice del motorsport. Favoloso. Ecclestone e Mosley ci hanno messo trent’anni per ammazzare qualsiasi altra categoria e adesso finalmente il mondo ne prende atto. Geniale. Roba da tirare i coriandoli dagli elicotteri. Ma andiamo avanti. Tra i fan intervistati, l’attributo numero 1 del marchio F.1 è “eccitante” - con altri apprezzamenti top del marchio tra cui “tecnologico”, “costoso”, “competitivo” e “divertente”. Ci manca solo di aggiungere Wow, fico e togo e poi il dibattito impazza, toccando vette da dialettica di Schopenauer. Porco Giuda, ma fatevi una cura di fosforo, che poi articolate meglio, va’. Cioè, questi sono due dei punti che suscitano molto entusiasmo nei committenti del riscontro globale e proprio non si capisce perché. Ma ancora è niente. Infatti il 91% dei fan della F.1 esprime una squadra preferita, il 94% un pilota preferito.

I numeri che non tornano

In particolare, la McLaren dopo il trionfo di Monza vive un momento magico e nel sondaggio figura essere addirittura la squadra n.1, ovvero la più popolare, seguita da Red Bull, Ferrari e Mercedes.

Ecco, questa se valutata come una realtà tendenziale e istantanea è una cosa giustissima, non a caso la squadra fondata dal compianto Bruce a oggi è senz’altro la rivelazione del mondiale 2021. Però se la prendiamo come una verità scientifica, solida, stabile ed epistemica, il discorso cambia e siamo di fronte a un’altra sonora panzana. Okay, il team orange-papaya può piacere, è simpatico, resta caratterizzato da Ricciardo che ride sempre e se vince beve da una scarpa, più da Lando Norris che è giovanissimo, ironico e ultraveloce oltre che decisamente accattivante, tanto da essere non a caso il più quotato tra le tifose di sesso femminile issandosi il n.2 tra i più popolari. Ma da qui a dire o sostenere che la squadra del fondo sovrano bahrenita è la più amata, popolare e seguita sulla scena è sparare una cavolata bella e buona, perché mai e poi mai per cultura, storia, heritage e leggenda, McLaren, Red Bull e la stessa Mercedes potranno mai avvicinarsi all’appeal, alla consistenza e alla solida compenetrazione della Ferrari a livello mondiale, a tutti i livelli. Certe domande, in altre parole, non andrebbero neanche poste, perché hanno una risposta scontata. E, se la si elude, automaticamente si finisce col dire altro e rimestare in concetti che non hanno nulla di attendibile Ma c’è ben altro, ovvio.

Il Granpremietto non piace

Poco da dire sul fatto che secondo lo stesso sondaggio a oggi Max Verstappen è il pilota n. 1, tra i fan di età 25-34 anni, mentre Lewis Hamilton è il n. 3, dietro a Norris. Capita. Roba che va e viene. E che non sposta niente. Quanto alle gare preferite tra i fans, finalmente qualcosa di sensato, visto che le corse cult dei fan, vedono su tutte Monza, ampiamente davanti a Spa, Silverstone e Monaco. E già qui Liberty Media farebbe bene a tremare, visto che in chiave 2023 l’idea di chi comanda è proprio quella di far effettuare un turno di riposo a Spa-Francorchamps, ovvero il tracciato più bello e probante del mondiale.

Ma questo è niente, perché la vera e propria primizia, decisamente imbarazzante per Liberty Media, è che solo il 7 per cento degli interpellati pensa che la gara sprint, il famigerato Granpremietto del sabato, programmato quest’anno in Gran Bretagna, Italia e Brasile, abbia migliorato il livello dello show offerto nel weekend. E addirittura il 67% dei partecipanti al sondaggio dichiara senza mezzi termini che rifiuta nettamente l’introduzione della corsa sprint in gran parte degli appuntamenti iridati 2022. Chiaro, no? In altre parole, la parte più liquida, elettronica, evoluta e multitasking degli appassionati s’è già schifata dell’orrendo, inutile, pomposo e noioso Granpremietto, quindi figuriamoci tutti quelli con tanto di tempie grigie e trippetta che non hanno votato - e sono miliardi di miliardi - perché, pur appassionati di F.1 a 24 carati, non ritengono opportuno partecipare a un sondaggio.

Questo, a prescindere da ciò e prendendo per buono il campione dei partecipanti, ovviamente suona anche come preventivamente tombale rispetto all’idea di introdurre surrettiziamente il concetto di doppia gara a weekend, proprio come nella Superbike o nella formula cadetta automobilistica.

Altra netta bocciatura, quasi plebiscitaria, riguarda l’ipotesi di cominciare a farci sorbire gare a griglia invertita per facilitare i sorpassi e aumentare lo show, cacciando a fondo schieramento i più veloci e facendo partire davanti i più lenti delle qualificazioni.

I tifosi bocciano le novità

Quindi, concludendo, le considerazioni da fare son poche, spicce e evidenti a tutti. Tutte le linee di stimolo, rinnovamento e cambiamento in atto o presto attuabili da Liberty Media - ovvero Qualifying Race, griglia invertita, rotazione e possibile turno di riposo a certi Gp storici per fare più spazio a gare remunerative in paesi privi di tradizione di Motorsport ma ben paganti - ebbene, dicevo, tutte le possibili linee tendenziali della politica dell’ente di gestione della F.1 vengono sonoramente e quasi plebiscitariamente quanto nettamente bocciate. E a nulla vale l’argomentazione, partita dal ponte di gestione di Liberty, che minimizza il catastrofico rovescio politico-programmatico insito nel risultato del sondaggio stesso, sostenendo che in fondo i tradizionalisti sono uno zoccolo duro difficile da infrangere, mentre dietro questi sta sempre più emergendo una new wave favorevolissima alle evoluzioni, alle mutazioni e agli ammodernamenti.

Quello che il sondaggio dice veramente

Eh, no. Piuttosto, il sondaggio rivela esattamente il contrario: neanche tra i fans del web, ovvero tra i più giovani, agili e multitasking, Liberty Media riesce a ottenere lo straccio di un mezzo consenso, rispetto ai cambiamenti in atto. Se facesse casa per casa, ovvero ricorrendo a una scheda cartacea facendo votare i veri veterani magari tramite Autosprint (che poi sono ancora quelli che tengono in piedi tutto il sistema F.1, parliamoci chiaro), il consenso per la maggior parte delle innovazioni pensate (male) sarebbe prossimo allo zero idrometrico.

Detto questo, cari padroni del Circus, smettetela di enfatizzare d’avere scoperto, manco fosse la macchina per affettare il brodo, che la F.1 è ritenuta il vertice dello sport del motore - è come dire che a Miss Universo c’è un gran bel giro -, o che la McLaren di ‘sto settembre è la squadra più amata o che Monza e Spa sono delle gran belle piste, il che vale tanto quanto sostenere che una pizza con Liz Hurley ce la potremmo anche fare. No, basta con monsieur Lapalisse e viva tutto il resto.

Quando chiaramente via internet la parte più giovane, fresca, sportivamente progressista, flessibile e meno tradizionalista, ossia il popolo del web e dei social media, vi dice chiaramente che non ne avete fatta una giusta. Al punto che tutta questa faccenda può essere riassunta da un solo avverbio. Che è poi la risposta personale a un autosondaggio che qui lancio e qui chiudo, della durata di una sola riga. Sapete cosa deve fare Libery Media per salvare e migliorare la F.1? Niente. Proprio niente. E se la vuole far crescere negli anni, deve proseguire ad astenersi dal prendere iniziative, continuando a non far nulla e, possibilmente, anche smettendo di commissionare sondaggi.


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